Livorno, i parcheggi in centro scatenano la rivolta dei commercianti: "Noi sotto assedio"

Protesta-show sotto il Comune: «Ecco le proposte»

Alcuni dei commercianti davanti al Comune (Foto Novi)

Alcuni dei commercianti davanti al Comune (Foto Novi)

Livorno, 13 ottobre 2018 - Cori, striscioni e fumogeni. Oltre un centinaio di commercianti e residenti del centro storico ieri pomeriggio hanno anche ‘occupato’ pacificamente la carreggiata sotto le finestre del Comune per essere sicuri che sindaco e assessori li sentissero e ascoltassero bene.

«Venite a parlare con noi, abbiamo già tante proposte alternative a questo sistema della sosta», avevano tuonato Barbara La Comba e Francesca Pritoni entrambi residenti tra piazza della Repubblica e piazza Grande. Ma nessuno è sceso, anche se da Palazzo Civico era arrivato l’invito per una delegazione a salir per essere ricevuti.

«Dovete scendere e parlare con noi, tutti noi. Altrimenti ce ne ricorderemo alle elezioni», hanno sottolineato. Le proposte già raccolte sono oltre 60 «ma sarà possibile per una settimana consegnarle al Bar Giglio di piazza Cavallotti, oppure sempre lì ritirare il formato da compilare – ha aggiunto la Pritoni – La rivoluzione dalla sosta annunciata dal sindaco Filippo Nogarin nel 2016 ha portato solo a una riduzione di posti auto del 42% e a multe ai residenti, costretti a fare i giri la notte per trovare un posto o ad alzarsi all’alba per andare a spostare l’auto: è inutile che ci dicano che stiamo meglio di prima. Con le proposte che raccogliamo ci proponiamo di suggerire idee concrete e non virtuali, fatte con amore per il centro e la città: poi le presenteremo all’amministrazione. I residenti sono vessati dalle multe e i commercianti sono scoraggiati perché vedono meno clienti ogni giorno che passa».

«Un privato, la Tirrenica, ha avuto la progettazione completa dei nostri parcheggi con un project financing, mentre ci raccontavano che avrebbero fatto il piano migliore per una mobilità sostenibile – ha concluso La Comba – Non abbiamo notizia di un solo atto né di una valutazione di impatto ambientale. Ecco perché stiamo facendo una richiesta di accesso agli atti per verificare il rispetto dell’obbligo di legge di una valutazione ambientale prima del piano di mobilità, visto che 11mila modifiche di stalli è vietato farle senza prima aver fatto tutte le valutazioni. E contestiamo che lo studio della mobilità non l’abbia fatto l’amministrazione ma Tirrenica».

Irene Carlotta Cicora