Riabilitazioni al quinto padiglione La Asl rassicura: «Scelta ponderata»

L’azienda spiega: «E’ una decisione a vantaggio dei pazienti»

Le riabilitazioni vanno al quinto padiglione, ma non mancano le critiche (foto di archivio)

Le riabilitazioni vanno al quinto padiglione, ma non mancano le critiche (foto di archivio)

Livorno, 13 agosto 2018 - "Il trasloco della riabilitazione ortopedica e neurologica al secondo piano del quinto padiglione non è stata una scelta frettolosa, bensì ben ponderata e con l’obiettivo di migliorare il servizio per l’utenza"». Questa la risposta della direttrice del reparto, Cristina Laddaga, al sindacato Fials sanità che, per voce di Daniela Boem, aveva contestato la nuova collocazione delle attività all’ospedale di Livorno.

«Il trasferimento nella nuova sede – prosegue Laddaga – è stato valutato con attenzione oltreché dal reparto anche dall’ufficio tecnico e dai professionisti che si occupano del percorso di accreditamento, con il coordinamento della direzione di presidio». Il sindacato Fials aveva invece espresso forti perplessità sullo stato di manutenzione del quinto padiglione, dove fino a pochi mesi fa si trovavano le unità di medicina generale.

«Versa in una situazione di degrado – aveva detto Boem – con crepe, infiltrazioni di acqua e non di rado infestazione di formiche. Per ospitare le riabilitazioni è stato sottoposto a una sommaria manutenzione, limitata alla tinteggiatura». Di contro, l’azienda sanitaria ribatte: «La manutenzione dell’edificio è stata molto scrupolosa e l’unificazione di tutte le attività, legate alla riabilitazione, permette di dare finalmente dignità ad un settore che fino ad ora è stato molto frammentato. L’attività di riabilitazione, infatti, ha senso solo se tutti i professionisti lavorano insieme, in spazi attigui. E questa unificazione va a vantaggio soprattutto dei pazienti, che così sono davvero al centro dell’assistenza e non si devono spostare da un padiglione all’altro per usufruire delle prestazioni».

L’azienda garantisce inoltre sull’accessibilità all’edificio, anche questa messa in dubbio dalla Fials. «È garantita – spiegano dalla Asl – dalla presenza di un monta-persone e due monta-letti nella torre scala esterna; nonché da un ascensore monta-barelle al centro. Pertanto sono ci sono barriere architettoniche per raggiungere ogni piano del quinto. Al secondo piano ci sono i locali di visita e i servizi igienici, che risultano perfettamente complanari con i percorsi interni, con larghezza delle porte permette l’accesso a persone su sedia a rotelle e su barelle».

Sempre sulle barriere architettoniche, l’azienda annuncia che «è in corso di realizzazione un piano complessivo che permetterà l’accesso dei pazienti a percorsi facilitati e protetti dalle intemperie, attraverso i corridoi, e le ambulanze saranno parcheggiate negli spazi già esistenti e in quelli che saranno realizzati davanti al quinto padiglione». L’azienda smentisce infine che «siano state rilevate crepe, o fenomeni di dissesto strutturale che hanno richiesto interventi specifici di consolidamento». Per la prevenzione incendi «sono stati compartimentati i depositi, le scale e – sottolinea l’azienda – sono stati rifatti gli impianti di rilevazione fumi, di illuminazione di emergenza e la centralina antincendio, con revisione anche degli estintori, tutte opere concordate con il comando dei vigili del fuoco per la sicurezza generale della struttura».