"Ricorsi e contenziosi sul Demanio"

Piombino, il segretario Pd critica l’amministrazione per il "pasticcio" sulle concessioni balneari

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"Mentre il governo è impegnato in una complessiva riforma delle concessioni balneari, giunge notizia che al Comune di Piombino sono stati notificati 10 ricorsi al Tar da parte di imprenditori balneari contro i provvedimenti assunti dall’ufficio demanio, che si sommano agli altri già pendenti, con la conseguenza che si contano oltre 20 ricorsi al Tar sul demanio marittimo che questa amministrazione ha collezionato in poco più di due anni di gestione". Così l’unione comunale del Pd di Piombino che interviene nella vicenda delle concessioni balneari. "Quasi un ricorso al mese – continua l’unione comunale guidata dal segretario Andrea Baldassarri – con ingenti costi per le case comunali e per i gestori, costretti a difendersi da una produzione di atti confusi e contraddittori. Il demanio marittimo è diventato terreno di scontro giudiziario tra l’amministrazione comunale ed gestori delle attività".

"Dopo l’annullamento da parte del Tar toscana della proroga generalizzata delle concessioni demaniali – continua Il Pd, stiamo assistendo ad una gestione confusa che alimenta ulteriori incertezze per tutti gli operatori del settore. Si potevano valutare proroghe seguendo le indicazioni date negli anni dal Ministero dei Trasporti e dalla Regione Toscana, ovvero per singole concessioni e al di fuori della direttiva servizi in modo da evitare l’interesse trasfrontaliero, che poi è anche l’indicazione che emerge dalla sentenza del Consiglio di Stato in seduta plenaria. Si poteva, in questo senso, anticipare le scelte del governo, valorizzando gli investimenti sostenuti dai gestori.

Si è voluto percorrere, invece, un approccio generalizzato ed astratto. Sul piano amministrativo abbiamo assistito a tutto ed a contrario di tutto, dal trattamento differenziato tra i gestori degli stabilimenti balneari ed i gestori dei campi boa di Baratti, i primi destinatari di una proroga diretta mentre i secondi invitati a presentare istanza di proroga da pubblicare in evidenza pubblica, quando era possibile fare leva sugli investimenti da loro sostenuti. Oggi emerge la contraddizione generata sugli stabilimenti balneari della costa est, dove da un lato si acconsente alla proroga richiesta dalla Parchi Val di Cornia delle attività ubicate dietro la spiaggia fino al 2027 e dall’altra si notifica ai gestori una durata delle concessione della spiaggia al 2023, creando un disallineamento tra la durata della concessione delle attività retrodunali (bar ristorante cabine ecc) e le spiagge. Una separazione illogica e vietata dal piano particolareggiato e dal bando del 2002". Intanto l’assessore regionale Leornardo marras aprirà un tavolo con i sindaci sulla riforma delle concessioni demaniali.

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