Rigassificatore, il coro dei ’no’. Partono gli attacchi dei comitati

Ambiente e Salute Pubblica. Le reazioni

Naturalmente è già iniziato il coro dei no al rigassificatore. "Perché un rigassificatore? – si chiede il Comitato Salute Pubblica a proposito del progetto Snam per Piombino – la risposta sembra semplice: è una decisione connessa alla guerra in Ucraina. E’ la conseguenza di un Paese, il nostro, del tutto impreparato ad affrontare produzioni energetiche alternative e del tutto in contrasto con la transizione ecologica decisa nel 2021 con il Pnrr, la cui strategia è quella della sostituzione delle energie fossili con energie rinnovabili".

"E questa città – sostiene sempre il Comitato – rischia di pagare un prezzo non indifferente, poiché da quello che si apprende dalla stampa, è uno dei siti probabili. Perché ha nel porto fondali a -20 ( solo parzialmente utilizzati) o perché, come si dice, Piombino è baricentrica? Ma baricentrica rispetto a cosa, se già esiste un rigassificatore a Livorno? Entrambe le soluzioni paventate hanno delle criticità. Partiamo dalla prima considerazione, un rigassificatore è un impianto a rischio di incidenti rilevanti, ai sensi della legge Seveso. Già questo sarebbe sufficiente per ritenere la proposta governativa non certo un regalo. Si legge dai giornali “ ma vi compenseremo attivandoci per le bonifiche, per le infrastrutture”. Insomma vorrebbero barattare la nostra sicurezza, il nostro diritto a programmare il futuro, con interventi “dovuti” da anni, promessi e mai realizzati. Ci dovremmo credere proprio ora?"