MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Smascherata dalla guardia di finanza una finta associazione sportiva: in realtà era un istituto di bellezza

Molto conosciuta in pieno centro a Livorno, nei guai i titolari per evasione dell’Iva. Il comandante Antuofermo: "Enti no-profit dissimulano attività d’impresa"

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Livorno, 18 novembre 2023 – Dietro la facciata di un’associazione sportiva dilettantistica (asd) in realtà si celava una lucrosa attività economica smascherata dalla fiamme gialle a Livorno. Si tratta di un istituto di bellezza e cura della persona, specializzato in ciglia e sopracciglia, con tanto di lavoratrice in nero. A capo della finta asd, con sede in centro, moglie e marito livornesi. Dopo gli accertamenti della guardia di finanza, si sono messi in regola e hanno avviato il percorso per pagare il debito con il fisco.

L’analisi dei flussi finanziari nei confronti della finta asd, condotta dagli specialisti della guardia di finanza, coordinati dal comandante provinciale Cesare Antuofermo, ha permesso di appurare che in realtà erano davanti ad un soggetto a tutti gli effetti evasore totale, perché nel corso di 5 anni ha incassato oltre 200mila euro non dichiarati al fisco, con tanto di violazioni Iva per ulteriori 100mila euro.

È stato inoltre appurato che i presunti soci dell’associazione sportiva dilettantistica, non hanno mai in realtà rivestito questo ruolo e non hanno mai partecipato all’attività associativa, come invece prevedono le norme. Quali semplici clienti (oltre 400) hanno invece fruito di servizi dei cura della persona offerti, pagando il corrispettivo (esentasse) e senza alcun tipo di contatto, o effettiva partecipazione alla sedicente associazione.

La finta associazione non ha rispettato i requisiti previsti, perdendo perciò la qualificazione di ente associativo (inclusi i relativi benefici fiscali), inquadrandosi piuttosto quale vera e proprio società/impresa, con tutti gli obblighi contabili conseguenti. In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associativo al solo scopo di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe attività imprenditoriali che rispettano le norme. Così la asd è stata riqualificata in soggetto esercente di fatto un’attività d’impresa, con conseguente rideterminazione della base imponibile ai fini Ires, Irap e Iva.

La sedicente associazione è risultata carente dei requisiti necessari per usufruire del regime fiscale agevolativo previsto dalla legge n. 398/91, in particolare l’assenza di democraticità e reale partecipazione della compagine sociale, data la sostanziale esclusione degli associati dalla vita associativa e dalla partecipazione alla volontà collettiva dell’ente. Oltre alle contestazioni fiscali, è altresì emerso l’impiego di una lavoratrice in nero, con conseguenti sanzioni calcolate in oltre 15.000 euro.

Il comandate Antuofermo sottolinea: "La Guardia di Finanza con simili servizi ha come principale obiettivo la tutela dell’economia legale, contrastando i fenomeni di illegalità economico-finanziaria. In particolare, nel contesto delle associazioni, si riscontra che alcuni pseudo circoli o enti no profit, abusino della qualifica giuridica, dissimulando in realtà attività d’impresa".