«Stadio, non accettiamo i ricatti. Il Livorno pensi a saldare i debiti»

Nogarin replica alle minacce di Peiani di andare a giocare altrove

Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha risposto ieri alle ‘minacce’ del dg amaranto Peiani

Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha risposto ieri alle ‘minacce’ del dg amaranto Peiani

Livorno, 9 luglio 2018 - «Il Livorno calcio è in arretrato con i pagamenti al Comune di Livorno per l’utilizzo dello stadio di tutto il 2017 e dei primi sei mesi del 2018. Stiamo parlando di poco meno di 200mila euro. Prima di avanzare pretese a proposito dello smaltimento dei seggiolini vecchi, sarebbe bene che si preoccupasse di saldare i propri debiti». Risponde così, Filippo Nogarin, dalla propria pagina ufficiale, alle parole di Mirco Peiani, direttore generale del Livorno, pronunciate venerdì scorso in occasione della presentazione di Fulvio Pea, nuovo responsabile del settore giovanile. Peiani, infatti, parlando dello stadio, aveva fatto riferimento ad una mail arrivata dal Comune dove si chiedeve alla società di accollarsi alcune spese di smaltimento dei vecchi seggiolini.

Proposta che Peiani ha rispedito al mittente minacciando di portare il Livorno a giocare a Empoli o Cecina. Tempo poche ore e il sindaco ha subito replicato. «La minaccia di giocare altrove la serie B – ha poi aggiunto Nogarin – se il Comune non si accollerà le spese d’acquisto e smaltimento dei nuovi seggiolini, è decisamente fuori luogo. La società dovrebbe avere l’onestà intellettuale di ricordare che, solo quest’anno, il Comune ha speso 500mila euro per i lavori di consolidamento della struttura, 200mila euro per l’impianto antincendio e 70mila euro per la tribuna. Tra l’altro – ha poi proseguito il sindaco – è bene sottolineare che lo stadio è gestito dal Comune con un contributo del Livorno Calcio che non arriva a coprire il 56% delle spese ordinarie. Una circostanza anomala nel panorama italiano, dove le società si accollano la gestione e dunque le spese ordinarie e straordinarie degli stadi. Questo per il club amaranto significherebbe dover sostenere costi molto più alti di quelli attuali. A Livorno si è agito diversamente proprio per amore della squadra. Anche per questo – ha concluso – non intendiamo accettare ricatti di alcun tipo». Braccio di ferro dunque sulla questione stadio che, a pochi giorni dal via della preparazione e del ritiro in quel di Fiumalbo, continua a tenere banco in città. Nella speranza che quanto prima si possa arrivare ad un accordo che soddisfi le esigenze di entrambe le parti.

P.B.