Rosignano, 12 settembre 2024 – “Sulla vicenda dello sversamento di liquami nel fiume Fine, nel Comune di Rosignano c’è una confusione che non va alimentata”. A dirlo l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, che prosegue: “Le cittadine e i cittadini hanno bisogno di chiarezza e informazioni precise”.
“A seguito dello sversamento del 16 agosto – spiega l’assessora - l’amministrazione comunale di Rosignano, anche sulla base delle risultanze dei campionamenti effettuati da Arpat, ha ritenuto necessario e urgente intervenire per limitare gli effetti dello sversamento nell’ottica di riportare la situazione ad uno stato di normalità. Il Comune è l’unico ente titolato a fare questo tipo di attività ed evidentemente ora dovrà rivalersi sul soggetto privato autore dello sversamento, per recuperare le somme spese che non possono e non devono ricadere sulle spalle delle cittadine e dei cittadini di Rosignano. A ciò aggiungo che la richiesta di un intervento regionale sulla bonifica del fiume Fine, oltre che non supportata da evidenze tecniche, è concettualmente sbagliata perché l’obiettivo di una pubblica amministrazione non può essere quello di fare pagare alle cittadine e ai cittadini i danni arrecati da un soggetto privato”.
“Apprendo inoltre – aggiunge Monni – che c’è un opportuno interessamento dell’autorità giudiziaria, alla quale spetta accertare eventuali ulteriori profili di responsabilità. Questo fronte ovviamente non compete né alla Regione né al Comune, rimaniamo come sempre a completa disposizione”. “Gli uffici della Regione Toscana – ricorda l’assessora – sulla base delle comunicazioni ricevute dalla Polizia Provinciale e da Arpat, che ringrazio, hanno avviato i propri accertamenti per valutare l’eventuale adozione di atti amministrativi di competenza sul regime autorizzativo dell’azienda che ha determinato lo sversamento”.