"Tanto lavoro grigio Ecco la piaga dei giovani"

Azione di denuncia: manifesti affissi in tutto il quartiere della Venezia . Il sindacalista Ceraolo dell’Usb attacca: "Lavappiati e camerieri sfruttati"

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Anche i muri del quartiere Venezia, regno della movida, sono stati tappezzati ieri con manifesti dal chiaro intento provocatorio e di denuncia. Mani anonime hanno affisso in tutto il quartiere questi manifesti su fondo verde, dove si legge: “Cercasi schiavo per locali, ristoranti, bar, alberghi, B&B. Si offrono paghe da fame e zero dritti“ firmato dal gruppo #MaiPiùSfruttamentoStagionale.

Colpisce questa iniziativa di protesta e di invito alla mobilitazione delle schiere di lavoratori precari e stagionali (di cui tanto si parla oggi perché sono molto ricercati, ma si trovano con difficioltà), che muovono la complessa macchina della somministrazione, ristorazione, degli spettacoli e del divertimento. Proprio a Livorno l’amministrazione, allo scopo di rendere la città più attrattiva e per far risollevare i settori più penalizzati dalla pandemia degli ultimi due anni, ha promosso un ricco cartellone di eventi per ’l’Estate più lunga del mondo’ come è stata ribattezzata. Ha preso il via con la kermesse di ’StraBorgo’ che durerà fino al 5 giugno.

"Ma per far vivere questa ’Estate più lunga del mondo’ – osserva Giovanni Ceraolo a nome dell’Unione Sindacale di Base Federazione del Sociale – servono lavoratori e lavoratrici. A Livorno molti di loro finiscono nelle strette maglie del ’lavoro in grigio’. Si tratta di una condizione di lavoro che solo in parte viene regolarizzata dall’azieda. Alcune ore lavorate sono registrate in busta paga. Tutto il resto finisce nell’ombra. Prendere o lasciare. Quando va bene viene fatto un contratto di poche ore a settimana e il resto fuori busta: 30 o 40 euro per un turno al ristorante di 9 o 10 ore".

Nel settore spettacoli si chiede Ceraolo: "Società e ditte che si occupano dell’allestimento degli spettacoli quest’anno applicheranno al personale i contratto di lavoro dello spettacolo?".

A fine stagione quando i dipendenti vengono congedati "al momento di richiedere l’indennità di disoccupazione (Naspi) –sottolinea Ceraolo – l’importo ottenuto coprirà solo parzialmente le ore di lavoro svolto". ’Il lavoro in grigio’ è diffuso nella ristorazione secondo Usb fds. "Sono per lo più lavapiatti, aiuto cuoco e camerieri ad essere regolarizzati parzialmente" denuncia Ceraolo che conclude con un appello all’amministrazione nel giorno del 2 giugno "festa della Repubblica Italiana fondata sul lavoro.– precisa l’eponente di Usb – Invito il Comune a segiure l’esempio di altre amministrazioni, come alcune del riminese, dove sono state sottoscritte carte di intenti per favorire le best practice sul fronte del lavoro nei settori turistico, ristorazione, somministrazione e spettacoli, punti di forza dell’economia locale".

Monica Dolciotti