Torre della Cigna, protesta davanti al municipio. Il piano di sgombero diventa operativo

La questione casa tiene banco a Livorno

La protesta (foto Novi)

La protesta (foto Novi)

Livorno, 18 gennaio 2021 - La situazione sul fronte dell'emergenza abitativa a Livorno si sta facendo incandescente.  Per l'assessore al sociale e alla casa del Comune di Livorno, Andrea Raspanti, per le famiglie che occupano abusivamente da 5 anni la Torre della Cigna oggi esiste una sola soluzione. È contemplata nella delibera approvata dalla giunta a fine dicembre "con la quale è stato deciso di firmare il protocollo di intesa (la firma è di inizio gennaio 2021) - spiega l'assessore - tra Comune, Fondo Investire (di Cassa depositi e prestiti, proprietario di parte dell'immobile), Caritas e Misericordia per rendere operativo il piano di sgombero. Caritas e Misericordia mettono a disposizione abitazioni plurifamiliari con il contributo economico (300 mila euro) di Fondo Investire. L'immobiliare San Teodoro, l'altro soggetto che detiene la proprietà della torre, non ha firmato e non ha dato contributi. Per altri occupanti che hanno residenza fuiri Livorno, è prevista solo l'albergazione temporanea poi dovranno trovare una soluzione autonomamente".

Il piano di sgombero dovrà essere avviato già a fine marzo con l'offerta del le sistemazioni abitative messe a disposizione da Caritas e Misericordia. "Non c'è più molto tempo  perché sulla torre della Cigna pendono più ordinanze di sgombero e una di sequestro del Tribunale di Livorno (dell'estate e autunno 2019) - aggiunge l'assessore -  al quale hanno fatto ricorso i proprietari".

Così stamani davanti al Comune il sindacato inquilini Asia con una folta delegazione di famiglie che occupano la torre hanno organizzato un presidio di protesta. "La soluzione prospettata è inaccettabile. - è stata la risposta di Giovanni Ceraolo coordinatore di Asia - Le 27 famiglie rimaste alla torre sono tutte nella graduatoria per l'emergenza abitativa e hanno diritto a un alloggio pubblico. Accettiamo solo il passaggio dalla torre alle case come sta avvenendo gradualmente e pacificamente da mesi. Siamo pronti a resistere".

Monica Dolciotti