MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Torre di Calafuria oggi nell’oblio, il restauro costa 1,5 milioni di euro

L’assessora al bilancio del Comune Livorno, Viola Ferroni: "Serve una cordata di soggetti per recuperla"

La Torre di Calafuria

La Torre di Calafuria

Livorno, 16 settembre 2023 – La Torre di Calafuria è un’antica postazione d’avvistamento lungo il tratto di costa compreso tra Antignano e la frazione di Quercianella. Questo bene monumentale appartiene all’Agenzia del Demanio, che ha deciso di pubblicare un bando per trovare soggetti interessati a restaurarla per utilizzarla, con molta probabilità per fini culturali. Ma gli spazi interni a questo manufatto del XVI secolo sono davvero ridotti.

Per il bando che riguarda la Torre, che include anche una villa di Firenze, è stata presentata solo una domanda attualmente in fase di istruttoria.

Il presidente dell’Associazione Costiera di Calafuria, Maurizio Lupi, guarda con interesse alla Torre di Calafuria.

"Noi della Associazione Costiera di Calafuria, Lipu e l’Acquario ci siamo rivolti al Comune tempo fa per poter formare insieme una cordata per intervenire sulla Torre di Calafuria – ci racconta Lupi – Solo enti come il Comune, o la Regione possono fare qualcosa".

"Se riuscissimo, con il supporto di Comune o Regione, a lasciare che la Torre sia gestita a livello locale, potrebbe diventare luogo di osservazione, accesso e studio dell’area marina di Calafuria, che auspichiamo sia un domani riconosciuta come sito di interesse comunitario (sic)".

Ci siamo rivolti perciò all’assessora al demanio del Comune di Livorno Viola Ferroni, per capire quali siano le intenzioni dell’amministrazione.

"Da quello che sappiamo la Torre di Calafuria potrebbe avere una destinazione in ambito culturale. Si tratta di un bene del demanio, non nella disponibilità del Comune, al quale potrebbe essere affidato. Questa amministrazione al momento non ha progetti su tale bene, per il quale servirebbe una previsione progettuale precisa, con una stima dei costi del suo recupero e più soggetti per sostenerli".

Da quanto si sa, mettere mano alla Torre di Calafuria costerebbe 1,5 milione di euro. "L’Agenzia del Demanio non ha i soldi – ricorda l’assessora Ferroni – Tre anni fa alcuni soggetti esterni proposero al Comune di unirsi a loro per la Torre di Calafuria, ma non ci sono stati sviluppi".

La Torre di Calafuria apparteneva a un complesso sistema difensivo che da Livorno si spingeva lungo la costa meridionale della sua attuale provincia. La sua costruzione risale al XVI secolo. Cessate le sue funzioni difensive, fu usata dalla guardia finanza per il controllo della costa. Perciò fu restaurata all’inizio del Novecento con la ricostruzione della copertura e del ballatoio perimetrale alla sua sommità. Fino ai primi anni Duemila, la Torre fu usata dal pittore e vignettista livornese Alberto Fremura che tra trasformò nel suo studio. Quando Fremura la dovette lasciare, finì nell’oblio.

di Monica Dolciotti