Truffa ai danni del Parco dell’Arcipelago Toscano Titolare d’azienda patteggia un anno di reclusione

Il titolare di un’azienda agricola fiorentina che aveva stipulato un contratto con l’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano per la cattura di cinghiali e mufloni mediante trappole dislocate sul territorio dell’isola d’Elba nel periodo compreso tra i mesi di febbraio ed aprile 2018, ha patteggiato una pena di un anno di reclusione e 2.000 euro di multa – con la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena - per i reati di truffa ai danni di un ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. La sentenza è stata emanata dal tribunale di Livorno lo scorso 9 dicembre. A rendere pubblica la notizia è stato ieri con una propria nota ufficiale il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Le irregolarità nella gestione delle catture e nelle modalità di detenzione degli animali erano state accertate dai carabinieri forestali in forza al reparto carabinieri del parco, allora al comando del tenete colonnello Marco Pezzotta. "Ancora una volta ringrazio i nostri caarabinieri – ha affermato il presidente Giampiero Sammuri – per l’ottimo lavoro investigativo svolto che, in questo specifico caso, ha consentito di accertare i fatti e far rinviare a giudizio chi aveva truffato l’Ente Parco. A distanza di circa tre anni e mezzo la giustizia ha fatto il suo corso ed il colpevole è stato condannato".