"Ultima generazione", attacco contro il rigassificatore di Piombino

Imbrattato il palazzo della Regione Toscana in centro a Firenze. Giani: "Non ci facciamo intimidire, l'impianto rispetta la legge"

Il palazzo della Regione a Firenze imbrattato

Il palazzo della Regione a Firenze imbrattato

Firenze, 12 febbraio 2023 - Un gruppo di attivisti di ‘Ultima Generazione’ questa mattina, 12 febbraio, ha imbrattato, con vernice gialla e rossa, la sede del Consiglio regionale della Regione Toscana di via Cavour a Firenze. Ci sono i 4 giovani denunciati. Tra di loro Simone Ficicchia, considerato il portavoce del movimento, che reggeva uno striscione con la scritta "Stop sussidi ai fossili". Nel mirino della contestazione anche il rigassificatore di Piombino.

Nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri che hanno identificato i partecipanti al blitz: oltre ai tre giovani imbrattatori, è stato condotto nella caserma di via Farini anche l'attivista che con la telecamera ha ripreso la scena. Tutti e quattro sono stati denunciati a piede libero alla Procura per vari reati. Simone Ficicchia, 20 anni, residente a Voghera (Pavia), già indagato per precedenti atti vandalici, compreso quello contro la facciata del Teatro alla Scala di Milano, è stato denunciato per imbrattamento e riunione in luogo pubblico senza aver dato il preavviso alle autorità. Entrambi i reati sono stati contestati anche agli altri tre aderenti a 'Ultima Generazione': un 21enne di Empoli, una 22enne di Forte di Marmi.

Immediata la reazione del governatore della Toscana, Eugenio Giani: “Stamani è stato imbrattato il Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale, simbolo della democrazia in Toscana. È stata unanime la condanna di tutte le forze politiche e ringrazio i partiti, i cittadini e le associazioni, per lo spirito di unità nel ripudiare questo gesto, testimoniando assoluta solidarietà alle Istituzioni della Regione. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno identificato i responsabili. Fra le parole espresse dall’imbrattatura vi è la contestazione al rigassificatore di Piombino. Preciso con chiarezza e forza che non mi farò intimidire da nessuno nel portare avanti il mio compito di commissario dell’opera, che ci rende più indipendenti dal gas della Russia con 5 milioni di metri cubi l’anno. Un’opera realizzata secondo tutte le procedure previste dalla legge e come tale sento di interpretare il ruolo che mi è stato affidato. La Toscana è terra di civiltà, di confronto e rispetto delle idee altrui. Ma altresì è inaccettabile la dissacrazione dei luoghi simbolo della nostra libertà e partecipazione democratica”.