Vestiti, cibo ma anche i nostri animali

Ci siamo chiesti cosa portare via se divessimo scappare da una catastrofe

Ti porto con me: anche gli animali tra i profughi.

Molte immagini della guerra

ci hanno colpito ma vedere cani, gatti al guinzaglio, in un trasportino, sulle

spalle o in braccio dei loro padroni ci ha fatto riflettere. Scappano dalle loro case distrutte, si portano dietro

solo l’essenziale e gli animali fanno parte della famiglia; lasciarli sotto le bombe sarebbe come farsi tagliare

un braccio, una gamba. Allora, ci siamo chiesti: se dovessimo scappare da un terremoto, da un’eruzione o

da un’invasione nemica, cosa porteremmo con noi? Vestiti caldi, un cuscino, del cibo, delle bevande,

sicuramente i nostri animali, qualcuno ha scelto un libro, i manga, un pupazzo, la PS,

tutti ma proprio tutti

noi il nostro amato cellulare. Chissà se i nostri coetanei ucraini hanno tutti come noi il cellulare? E se lo

ritengono come noi una

cosa di cui proprio non si può più fare a meno? Tante domande alle quali speriamo di non dover mai dare una risposta.