MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Via Maggi impraticabile: biciclette, sosta selvaggia e scarsa illuminazione

Le segnalazioni al nostro WhatsApp 366.6655723. I residenti chiedono interventi al Comune

Via Maggi, biciclette ammassate sul marciapiede (Foto Novi)

Via Maggi, biciclette ammassate sul marciapiede (Foto Novi)

Livorno, 23 marzo 2023 – Via Maggi, a pochi passi dalle più blasonate via Magenta e via Ricasoli, sembra un deposito diffuso di bicilette, alcune ridotte a carcasse, altre meno logorate. Nonostante i marciapiedi siamo piuttosto larghi, questa selva di bici legate ai pali, o appoggiate ai muri dei palazzi, crea intralcio al passaggio dei pedoni. Più in difficoltà sono le mamme con i passeggini e le persone anziane.

A segnalare a “Il Telegrafo” e a “La Nazione” questa situazione sono i lettori che hanno approfittato del nostro numero WhatsApp 366.6655723 messo a disposizione per inviare foto, storie o problemi da portare alla pubblica attenzione.

Uno scorcio di via Maggi piena di bici sui marciapiede (Foto Novi)
Uno scorcio di via Maggi piena di bici sui marciapiede (Foto Novi)

Insomma, in tutta via Maggi non esiste una rastrelliera per le biciclette che così vengono lasciate dove capita, o peggio anche abbandonate se si stratta di rottami, o mezzi rubati, oppure cannibalizzati perché a qualcuno facevano gola alcuni pezzi: come una ruota, o il sellino, o altro.

Tutto ciò dà una visione squallida, degradata e cadente di questa strada. Eppure un tempo via Maggi era conosciuta da tutti come la strada dalle belle vetrine illuminate dei negozi e delle botteghe artigiane che, per anni, l’hanno resa fiorente e molto frequentata dai livornesi.

Oggi qui resistono le botteghe “eroiche”, quelle sopravvissute alla falcidia delle attività commerciali che negli ultimi due decenni ha mietuto parecchie vittime.

Stesso scenario quando da via Maggi si svolta in via Goldoni dirigendosi verso via Ernesto Rossi e via Magenta: anche qui biciclette legate ai pali, o appoggiate ai muri degli stabili (i marciapiedi si fanno molto stretti). Tante saracinesche abbassate e mai più riaperte. Una strage di attività commerciali.

L’illuminazione pubblica? Altra nota dolente per gli abitanti della zona e i commercianti: troppo bassa e poco diffusa. Dopo il tramonto camminare in via Maggi e via Goldoni fino all’incrocio con via Ernesto Rossi è quasi come andare alla cieca. Per gli abitanti del quartiere e anche per le attività commerciali non è un bel biglietto da visita.

Proseguendo sempre lungo via Maggi, prima di piazza Caproni, all’incrocio con l’altro ramo di via Goldoni, si trovano le auto parcheggiate nei modi più bizzarri perché mancano gli stalli. A volte vengono lasciate nei punti di svolta dell’incrocio rendendo le manovre ardue, se non pericolose. E nello slargo tra via Goldoni e via Rondinella addirittura i veicoli la sera sono lasciati in mezzo alla carreggiata, con buona pace per le regole del codice della strada. E’ il Far West della sosta.

Monica Dolciotti