Villa Fabbricotti, il parco più amato a Livorno

L’area presa d’assalto in questi giorni. Bene il verde, ma la facciata della biblioteca è transennata

Tanti livornesi frequentano il parco di Villa Fabbricotti

Tanti livornesi frequentano il parco di Villa Fabbricotti

Livorno, 17 aprile 2022 - Tra i parchi pubblici livornesi Villa Fabbricotti rappresenta senz’altro il luogo di ritrovo più ameno per tutta la cittadinanza, specialmente quando in primavera il sole la accende dei colori e profumi delle fioriture di alberi e piante.

La villa è cambiata molto nel corso degli anni, e tra le cose positive sicuramente si può annoverare la manutenzione dell’area giochi, dell’area fitness e delle panchine disposte per tutto il parco, tutti e tre molto utilizzate e ben funzionanti.

Le statue e i busti che ricordano i grandi del passato livornese, come la fontana sormontata dalla pigna sono in ottimo stato, ma anche gli storici lampioni in ghisa hanno avuto un piccolo ammodernamento, venendo svuotati dei vetri e delle lampadine, sostituite dalle ben più efficienti luci a led, ma preservati dell’intelaiatura originale.

Per quanto riguarda la manutenzione del verde sono diversi gli alberi nuovi piantati, alcuni già fioriti, altri purtroppo più secchi.

«Era meglio quando un giardiniere fisso si prendeva cura del nostro verde con una attenzione quotidiana" sostiene Filippo Brandolini, proprietario dell’omonimo Chioschino, che ormai è un vero e proprio punto di ritrovo culturale e aggregativo, oltre che di ristoro. Sugli alberi del Chioschino sono installate delle piccole edicole in legno con dei libri, così chi vuole può prenderne uno e leggerlo al tavolo. Sempre gestiti dal Chioschino ci sono i servizi igienici funzionanti, sono dietro al “grottino” dove sta la statua in ricordo di Snoopy, il cane ucciso il 4 agosto 2015 da un colpo di carabina dell’artista Alessandro Di Cola.

Purtroppo però non mancano alcune situazioni di degrado importanti: la più evidente è lo stato della villa medicea della famiglia Fabbricotti, oggi sede della biblioteca Labronica “F. D. Guerrazzi”, che è stata transennata per la messa in sicurezza lungo tutto il perimetro laterale, seppur sempre frequentata da moltissimi studenti. I muri laterali crollano a vista, così anche il retro e la facciata.

Girando per il parco si può rimanere colpiti anche dalla fontana in marmo di Leda e il Cigno, scolpita da Luigi Brizzolara tra il 1920 e il 1930, peccato che le vasche siano piene di acqua stagnante e detriti, e stessa sorte il casottino che sta alle spalle della fontana, le sue grondaie sono ormai distrutte e ricolme di aghi di pino. Quel che però colpisce di più è lo stato dell’ex casa del custode della Villa, ormai transennata, in rovina e con porte e finestre chiuse con pannelli in compensato, per evitare ulterio ri atti di vandalismo.

Passando invece alla parte che dà su via Roma il campino da basket è in ottimo stato, mentre a quello di pallavolo manca la rete, chissà da quanto ormai. Quel che colpisce di più è lo stato di due edifici pubblici: la piccola biblioteca dei ragazzi, chiusa ed esternamente fatiscente, nonostante sia in orario di apertura, e stessa sorte per la serra pubblica, dal cui cancello spunta un lucchetto.

Villa Fabbricotti è importante per la nostra città, oltre che essere piena di storia, bellezze e sempre molto frequentata, è dunque prioritario che l’amministrazione agisca per preservarla al meglio.

Simone Bacci