MICHELA BERTI
Politica
Editoriale

Amministrative: candidarsi fa la differenza

Michela Berti

Michela Berti

Livorno, 29 aprile 2024 – Tutti zitti, ma brusii tanti. Dove? Ma nel partitone ovviamente, qui la decisione presa dal quartier generale sulla lista ha lasciato un bel po’ di amaro in bocca. Ritorno su un tema già affrontato domenica scorsa, è un limite mio ci mancherebbe. Ma non capisco proprio perché gli assessori uscenti del Pd non si siano messi in lista così da rendere ancora più forte un eventuale bis in giunta in caso di vittoria di Salvetti, ovviamente. Curioso che a metterci la faccia siano solo gli assessori senza tessera, chapeau per Simone Lenzi, Andrea Raspanti e Giovanna Cepparello che non temono il giudizio dei livornesi. E gli altri? Gli altri in panchina ad aspettare la chiamata diretta. Qualcuno, ad onor del vero, aveva dato la disponibilità a sfidare il voto del popolo ma la segreteria Mirabelli ha chiuso alla candidatura. Gli assessori Pd uscenti non vanno in lista e chi entrerà in consiglio non potrà avere altri incarichi. O questa? Ma non é il voto dei cittadini ad essere sovrano? Boh, io non ci capisco più niente.

Chiedo spiegazioni, ma non ne trovo. Perché chi fa la campagna elettorale per portare voti alla propria candidatura, a quella del partito e del candidato sindaco non dovrebbe poi avere incarichi? Della serie quelli che fanno il lavoro più faticoso non hanno diritto ad avere altri ruoli se non quello, sicuramente più importante di consigliere, ma economicamente meno appagante di assessore o nelle partecipate? Il Pd in questo è veramente fantastico, inventa regole, non scritte ma solo sussurrate, per far quadrare il cerchio. Ma vedremo alla fine cosa accadrà. Perché a volte, il rischio, è quello di entrare Papa e uscire cardinale! A proposito di entrate e uscite, la lista di Guarducci ha perso un pezzo da novanta, il sindacalista della Uil Claudio Sodano. Persona seria e competente. Un addio ben motivato: programma elettorale privo di progetti. Mmmm male, forse sarebbe meglio meno ‘colazioni’ e più idee.

Michela Berti