MICHELA BERTI
Politica

Salvetti, il giorno dopo: "Amo la mia Livorno. Resterò sempre civico"

Il primo cittadino nel suo ufficio con il telefono che suona di continuo: "Non ho mai pensato di non farcela, perché la gente me l’ha fatto capire"

Livorno, 12 giugno 2024 – E’ tutto uguale sulla scrivania del sindaco Luca Salvetti. Il ciclone elezioni è passato ma nell’ufficio del primo cittadino la vita scorre come se la campagna elettorale non sia mai esistita.

Salvetti, la prima volta si è trovato a fare il sindaco quasi per caso. Questa volta no.

"E’ il compimento di un percorso. Il civismo accanto al Pd è qualcosa di serio venuto su senza erodere niente al Pd. Abbiamo riportato a casa tanta gente che non guardava più al centrosinistra e andava o con i grillini o con la destra".

Senta sindaco, lei sarà sempre un civico? Perché c’è già chi guarda alla sua esperienza in prospettiva. Ma...

"Io rimango quello che sono. Il vero segreto per poter fare quello che ho fatto è non cambiare una virgola di se stessi, e non intendo certo cambiarla ora. Io ho fatto questo per Livorno. Ora penso solo ai cinque anni di duro lavoro".

Scusi, ma l’intesa col Pd quando è sbocciata, perché all’inizio...

"Ci siamo annusati. E’ stato fondamentale il riconoscimento reciproco delle storie. Rispetto la storia di questo partito e quello che era nelle varie forme dove io sono cresciuto e ho rispetto del fatto che si è messo in discussione".

Lei ha un sindaco modello?

"Per me il modo in cui Veltroni ha fatto il sindaco a Roma è un riferimento, dall’altra parte il rapporto che ho con la città mi ricorda quello che Decaro ha con i baresi. Non ultimo la concretezza e l’aspetto pragmatico di Gianfranco Lamberti. Ha iniziato a rifare la Terrazza Mascagni nel ’97. Poi la Porta a terra, il Palazzetto, l’hotel Palazzo, Porta a Mare. Mi hanno mandato messaggi di auguri Veltroni, Bersani, la Boldrini, Nardella e tanti sindaci...".

Ha parlato dei lavori realizzati da Lamberti, nei prossimi anni porta a casa l’ospedale?

"L’ospedale diventa un elemento importante anche per la Regione Toscana, in vista delle prossime elezioni. E’ l’unica grande opera nel campo della sanità che si potrà realizzare. Poi ci sono l’area mercatale, quella del centro città (portici di via Grande, via Ricasoli) piazza Grande, piazza della Repubblica e piazza Attias, Terme del Corallo e sottopasso e poi gli Hangar Creativi con un progetto bellissimo. La città è ad una svolta importante".

C’è stato un momento in cui ha pensato: non ce la faccio? Perchè se l’ha pensato, nessuno se ne è accorto...

"No, non l’ho pensato. Ero convinto di farcela perchè la gente me l’ha fatto capire. Anche il’dé però...’ arrivava dopo ’Hai fatto tanto’".

La Vaccaro ha detto ’I livornesi non vogliono la destra’. Che ne pensa?

"Non la vogliono. I livornesi sono più propensi a un voto di protesta ma fino a quando questo non rinnega i valori che sono nel dna di questa città"

Con il Primo Polo è difficile parlarci? La Barale non si è congratulata per la sua vittoria...

"C’è livore e acredine. E’ giunta l’ora che questa cosa venga superata. Non so però se questi sono gli interpreti giusti per fare questo scatto".

A destra hanno cercato di imitare il suo modello civico ma l’espermento non è riuscito. Perché?

"La destra quando prova a smettere di fare la destra non è credibile e anche se prende uno che si impegna, la gente avverte che è un’operazione costruita. Al tempo il PD fece una scelta furba, poi ha trovato uno che è innamorato di Livorno... e questo ha funzionato questo".