CARLO BARONI
Cronaca

La notte in discoteca e l’aggressione, giovani assaliti dalla baby gang: “Accerchiati e picchiati da sette minorenni”

Susi Giglioli, esponente della Lega nell’Empolese Valdelsa, è la mamma di una delle vittime: "L’agguato fuori da un locale della costa livornese dopo una serie di provocazioni". Uno dei ragazzi è finito al pronto soccorso

Rissa fra giovanissimi all'esterno di un locale (foto di repertorio)

Rissa fra giovanissimi all'esterno di un locale (foto di repertorio)

Castelfiorentino, 12 agosto 2023 – ll branco dà una forza enorme e il branco da discoteca, come abbiamo potuto apprendere dai recenti casi di cronaca, è ancora più violento. Aggressioni immotivate, calci, pugni, minacce nei confronti dei propri coetanei o di ragazzi appena più grandi. Il fenomeno dilaga. Un fenomeno in crescita con ragazzi – anche giovanissimi – che agiscono in gruppo, talvolta senza senso della misura, senza una coscienza, esaltati dall’adrenalina e magari da alcol appena consumato. Una manciata di ore fa, a fare le spese di una situazione come questa, sono tre ragazzi della nostra zona.

L’episodio risale intorno alle 4 del mattino del 10 agosto scorso. A raccontare come sono andate le cose è la madre di uno dei tre, Susi Giglioli, volto noto anche nella politica locale come esponente della Lega. "Il fatto è accaduto quando all’uscita di un noto locale lungo la costa livornese mio figlio di 22 anni, mia nipote della stessa età e un loro amico – racconta – sono stati accerchiati da un gruppo di 7 ragazzi, presumibilmente minorenni, mentre si dirigevano alla macchina". Qualcosa era già accaduto nelle ore precedenti. "Già durante la serata in discoteca, il gruppetto, aveva cercato di rallegrare la serata con provocazioni di ogni tipo tanto che avevano richiamato l’attenzione anche dei bodyguard – aggiunge Giglioli –. Questa modalità stile “spedizione punitiva” che vigliaccamente punta sul predominio numerico, a freddo, senza poter parlare di una reazione d’impulso, non è da confondersi con le “scazzottate” che sempre ricordiamo come ragazzate". Ce lo confermano i numerosi episodi anche recenti che parlano di ragazzi letteralmente massacrati fuori dai locali che dovrebbero essere luoghi di divertimento e di aggregazione.

“In questa particolare circostanza che credo di poter definire fortunata mio figlio se l’è cavata con la camicia strappata e i pantaloni scuciti – aggiunge la signora Giglioli – mentre l’altro ragazzo è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso che ha rilevato micro fratture sul volto con la raccomandazione di ricorrere a una visita specialistica dall’otorino. Non coinvolta nell’agguato, devo dire con grande sollievo, mia nipote".

Le vittime sono tutte maggiorenni. "Durante l’accaduto stavo rientrando dall’estero e mio figlio rassicurandomi sul solo “decesso” della sua camicia non ha ritenuto di fare denuncia – conclude Giglioli –, operazione che forse sarebbe stata necessaria per sottolineare la gravità di queste modalità che contribuiscono a devastare il nostro sistema sociale, soprattutto dei nostri ragazzi". Un sistema che rischia di alimentare la predisposizione alla violenza, fino portare troppi giovani a essere come bombe a orologeria.