Andata e ritorno dagli States: "Posso essere molto più eccentrico"

Achille Lauro porterà il suo singolo “Banda Kawasaki“ venerdì sera a Castiglioncello e sabato a Forte dei Marmi

Andata e ritorno dagli States: "Posso essere molto più eccentrico"

Achille Lauro porterà il suo singolo “Banda Kawasaki“ venerdì sera a Castiglioncello e sabato a Forte dei Marmi

di Andrea Spinelli

CASTIGLIONCELLO (Livorno)

Cantami o diva… Tuffo nell’epopea omerica per il pelide Achille (Lauro, nella foto) in scena venerdì al Castello Pasquini di Castiglioncello e sabato al Forte con “Summer Fest - A rave before L’Iliade”, assaggio del kolossal “Ragazzi madre - L’Iliade” atteso a Milano e Roma in ottobre.

"Ho sempre cercato di creare concept musicali legati a epoche o a certi mood" spiega il cantante romano. "In una stagione votata al divertimento come l’estate, volevo portare uno spettacolo ibrido, che riprendesse il movimento underground anni Novanta di cui ho fatto parte anch’io, vivendolo attraverso mio fratello che ha cinque anni più di me".

Cosa intende dire?

"Esteticamente e musicalmente, ho voluto inserire sfumature di quel tipo con sonorità più techno-underground unite al mio mondo rockstar-cowboy, ma anche 2040. Insomma, una nuova visione di me che mette uno difronte all’altro Jim Morrison e Travis Scott, fra vent’anni".

Come si trova nella giuria di X-Factor?

"Manuel Agnelli dice che in trasmissione non si respirava da tanto un clima così. E io di lui mi fido. Il bello di quest’anno è una giuria fatta di persone che si stimano e si divertono. A causa dei vari impegni non chiudo occhio da mesi, ma va bene così".

Tra i più impellenti c’è il singolo “Banda Kawasaki” con Salmo e Gemitaiz

"Sono tornato dagli Stati Uniti con tante canzoni e tanta musica sperimentale, tra cui questo nuovo singolo che mi sembrava ideale per radunare un po’ di amici. Spesso le grandi cose nascono dal basso. Così ho pensato di ripartire dalla comunità milanese Kayros, che seguo ormai da tempo perché ritengo il suo metodo riabilitativo all’avanguardia. Il remix nasce dal desiderio di valorizzare i ragazzi coinvolgendoli nel pezzo, facendo sì che non rimangano solo comparse nel video".

Lei è cresciuto sulla strada, ma non c’è nato. Quanto questa doppia anima le è poi servita per capirne i problemi?

"La strada alla fine che cos’è? Un appoggio emotivo esterno nel momento in cui hai bisogno di trovarti un nucleo ‘familiare’ alternativo a quella famiglia in cui hai dei problemi. Questo è stata per me. Per tanti ragazzi che ho incontrato in comunità i problemi nascono da uno stato di emarginazione e di abbandono emotivo. Quindi l’amore diventa decisivo nella loro opera di reinserimento".

Dopo X-Factor cosa c’è per lei in tv?

"Se vuol sapere le mie intenzioni su Sanremo, rispondo che se trovo una mia Vita spericolata se ne può parlare. Se no non ha senso".

Durante la trasferta in America è andato a casa di Vasco a Los Angeles. Quale consiglio le ha dato?

"Mi ha spiegato che molte delle sue canzoni, anche se parlano di donne, in realtà parlano di lui. E questo le sfronda delle sovrastrutture in cui incapperebbero se fossero autoriferite. Consiglio d’oro per un autore. Un po’ quello che è successo a me quando ho scritto Marilù".

Si riconosce nella definizione: “un bravo ragazzo, un po’ eccentrico”?

"Mi riconosco in un gran lavoratore che sogna in grandissimo e non ha paura di farlo. Ma chi l’ha detto?".

Suo padre

"Diciamo che, quanto ad eccentricità, posso fare molto, molto, di più".