Assegno unico per i figli. Scattano gli aumenti per recuperare l’inflazione

Da gennaio il contributo erogato mensilmente dall’Inps sale del 5,4% per tutti. Ulteriore rialzo per i neonati con meno di un anno e ai nuclei con tre o più figli

Firenze, 18 dicembre 2023 – Saranno più alti gli importi 2024 dell’assegno unico universale per le famiglie con figli a carico. A partire da gennaio scatterà infatti l’adeguamento all’inflazione secondo l’indice di rivalutazione Istat. Per le pensioni e altre prestazioni assistenziali è stata fissato un tasso di perequazione del 5,4%, che sarà probabilmente applicato – si attende per gennaio la comunicazione di Istat a riguardo – al sostegno destinato ai figli a carico. Già nel 2023, a fronte di un’inflazione molto elevata, l’aumento record degli assegni è stato dell’8,1%. Attualmente gli importi variano da un minimo di 54,10 ad un massimo di 189,20 euro a figlio. E’ prevista inoltre per i figli di età inferiore a un anno e per le famiglie con più o tre figli e fino al terzo anno di età di ciascun figlio un’ulteriore maggiorazione del 50%, purché l’Isee non superi i 40mila euro, portando così l’importo massimo a toccare i 262,5 euro al mese.

"Dal 2024 le maggiorazioni – spiega Alessandra Balugiani, referente Caaf Cigl Toscana – spettano ai figli minori di tre anni e ai disabili". Maspettano anche in caso di nuclei numerosi, composti da tre o più figli e madri di età inferiore a 21 anni. L’assegno, che in Toscana va ad oltre 515mila figli per un importo medio di 152 euro mensile a figlio, sarà rivalutato sia per importo che per soglia Isee.

Se sarà confermata, come ipotizzato, la rivalutazione del 5,4%, la quota più alta dell’assegno unico scatterà sotto la soglia Isee di 17.090,61 euro dagli attuali 16.215 euro. Si passerà così dai 189,20 euro massimi a figlio del 2023 a 199,4 euro per figlio del 2024, circa 10 euro in più. La quota minima mensile, che si applicherà alle famiglie con un Isee superiore a 45.575 euro, salirà invece da 54 a 57,2 euro per figlio. Aumenteranno anche le maggiorazioni. Per chi ha Isee più basso le maggiorazioni per chi ha più di due figli porteranno l’assegno all’importo di 96,9 euro, a 119,6 euro per i figli non autosufficienti fino ai 21 anni, 108,2 euro per i figli con disabilità grave sotto i 21 anni, 94,9 euro per i figli con disabilità media fino ai 21 anni, a 22,3 euro per ogni figlio fino ai 21 anni.

La maggiorazione per i due genitori lavoratori sale a 34,15 euro. Oltre alle rivalutazioni, un’altra importante novità che scatta con il 2024 è la necessità, per chi prima percepiva l’assegno unico automaticamente con il reddito di cittadinanza, di fare domanda all’Inps. "Il reddito di cittadinanza si conclude il 31 dicembre di quest’anno e per questo le famiglie con figli a carico devono già iniziare a prendere appuntamento con i Caaf per percepire con continuità l’assegno unico", sottolinea Balugiani. L’assegno unico arriverà infatti automaticamente solo fino a febbraio, poi da marzo solo a chi avrà fatto la nuova domanda all’Inps.

Le regole per il 2024

Entro il 29 febbraio 2024 chi già percepisce l’assegno unico universale deve presentare il nuovo Isee, altrimenti da marzo riceverà l’importo minimo. Inoltre, se l’Isee viene presentato comunque entro il 30 giugno 2024, il nucleo familiare riceverà anche gli arretrati di quanto perso da marzo in poi. Chi invece presenta l’Isee oltre quella data non riceverà gli arretrati. Ma come ottenere l’Isee? E’ necessario presentare la Dsu, cioè la Dichiarazione sostitutiva unica, e si può fare tramite i centri di assistenza fiscale che trasmettono in via telematica all’Inps i dati autocertificati.  Quindi viene elaborato l’indicatore Isee che verrà rilasciato al cittadino. Chi ha dimestichezza con il computer e lo Spid, può anche presentare la Dsu precompilata, che contiene i dati autodichiarati dall’utente e quelli precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps. L’istituto di previdenza ha messo infatti a disposizione un portale a questo indirizzo servizi2.inps.it/servizi/PortaleUnicoIsee dove si può consultare la guida alla compilazione e dove si trovano altre informazioni utili – anche in formato videopillole – per inoltrare la Dsu precompilata. 

I vantaggi sono che l’attestazione si ottiene in tempi molto brevi, senza doversi spostare da casa, senza dove cercare la documentazione relativa ai dati patrimoniali e reddituali e se si conferma quanto precompilato dalle banche dati Inps e Agenzia delle Entrate si evitano eventuali segnalazioni di omissioni o difformità. Attraverso il portale è inoltre possibile consultare e gestire tutte le dichiarazioni acquisite in precedenza e autorizzare la precompilazione dei dati nei casi in cui la dichiarazione sia presentata da un’altra persona. L’utente sarà supportato dall’assistente virtuale di Inps.  

I requisiti per avere il trattamento fino a 21 anni

L’assegno unico universale spetta alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico, già a decorrere dal settimo mese di gravidanza. Per quanto riguarda invece i figli maggiorenni a carico, l’assegno viene erogato fino all’età di 21 anni, se ricorrono una delle seguenti condizioni: se il figlio frequenta un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, se svolge un tirocinio o un’attività lavorativa percependo un reddito annuo complessivo inferiore a 8mila euro, se è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro nei centri per l’impiego, se svolge il servizio civile universale. 

Dopo i 21 anni, se il figlio risulta ancora a carico, vengono applicate solo le detrazioni fiscali. Nel caso di figli disabili a carico, l’assegno unico universale viene invece erogato senza limiti di età. Il genitore che richiede il sostegno per i figli deve essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi, o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca, autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.

È necessario inoltre essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, essere residente e domiciliato in Italia, essere o essere stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, oppure essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.  

La richiesta all'Inps

Se già si percepisce l’assegno unico, occorre fare una nuova domanda per il 2024? No, devono farla i nuclei che si trovano in una diversa situa- zione (es. un nuovo nato, il su- peramento del 21° anno di età) da quella dichiarata in Isee ’23 o chi percepiva l’assegno col reddito di cittadinanza.

I nuovi iscritti

Come presentare domanda per l’assegno unico universale? La domanda può essere fatta online all’Inps, attraverso il servizio dedicato, contattando il numero verde 803-164 (gra- tuito da rete fissa) o n. 06-16.41 64 (da rete mobile, tariffa del proprio gestore telefonico) o tramite enti di patronato.  

Le informazioni

Come prendere appuntamento con il Caaf Cgil per fare domanda per l’assegno unico? Si può prenotare online tramite il sito www.caafcgil toscana.it, indicando la sede e orario di preferenza, oppure numero verde 800-730800 (da cell. 199-100730) o mail a: callcenter@caaf.tosc.cgil.it.