Calenda spiega il sì al rigassificatore

"E’ un impianto sicuro, non ci sono problemi per l’ambiente, dobbiamo farlo per dare energia all’Italia e superare la crisi"

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"Se abitassi a Piombino sarei arrabbiato anche io, la politica deve venire qui e spiegare". Carlo Calenda viene a sostenere le ragioni del sì al rigassificatore nella città che ormai da tre mesi sta protestando contro l’impianto, ma lo fa alla sua maniera, confrontandosi direttamente con le persone e ascoltando le loro obiezioni. "Bisogna avere la forza di venire qui – afferma Carlo Calenda, ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e spiegare che cosa è un rigassificatore. Non è un mostro, ma un impianto sicuro che va fatto per non lasciare l’Italia senza energia".

"Piombino è una città ferita da tante vicende industriali e post industriali" riconosce Calenda, ma il rigassificatore è "un’opportunità, un’occasione" e le "compensazioni sono aspetto fondamentale, per la città, il porto, e anche per l’industria".

La giornata piombinese del leader del Terzo Polo, accompagnati dai candidati della zona tra i quali Alessandro Cosimi (ex sindaco di Livorno in corsa all’uninominale della Camera) e dal referente di Italia Viva della val di Cornia Matteo Tortolini, inizia in piazza della Costituzione. Calenda si ferma a prendere un caffè e già ai tavoli del bar inizia il confronto sul rigassificatore. Poi alla stazione marittima, al porto, due attiviste dei comitati gli chiedono perché vuole il rigassificatore. E lui si ferma a parlare, spiega le sue ragioni, un confronto diretto, ma civile senza toni esasperati.

"Le navi sono le cose più sicure – argomenta Calenda – in 60 anni non ci sono stati mai incidenti, i rigassificatori sono gli impianti più sicuri in assoluto, l’impatto sull’ambiente marino è nullo, non c’è possibilità di intaccare le itticolture. E’ sicuro, necessario e bisogna farlo presto". E aggiunge: "Piombino può avere compensazioni fortissime, uno sconto in bolletta di almeno il 50%, il rifacimento della banchina della acciaieria e le bonifiche". "Oggi sono qua a spiegare tutto questo – dice poi Calenda parlando con i giornalisti – mi sono fermato a parlare in piazza con alcuni cittadini, ho incontrato i portuali, i sindacati, e ora i comitati contrari. Le cose vanno spiegate. Avevo chiesto di fare un confronto pubblico con il sindaco. Bisogna venire qua a parlare e spiegare ai cittadini perché la cosa va fatta". “La nave di Piombino è fondamentale, porta 5 miliardi di metri cubi di gas, quasi il 10%, quello che potrebbe mancare". Poi il collegamento in diretta sui canali social dalla banchina di Piombino per l’iniziativa del Terzo Polo ‘Sì all’Italia dei sì’. Il saluto al presidente dell’Autorità di Porto Luciano Guerrieri, poi il confronto con i sindacati dei metalmeccanici per le possibili interferenze fra traffici per le acciaierie e gas e con i rappresentanti dei comitati del no Roberta Degani, Ugo Preziosi e Alessandro Dervisci. "Bisogna venire qui e parlare con le persone, questa è politica" conclude Calenda.

Luca Filippi