Comitati no gas, appello a Meloni

Piombino, gli esponenti delle associazioni chiedono alla premier di bloccare il progetto appena approvato

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Il giorno dopo del via libera al rigassificatore a Piombino da parte della conferenza dei servizi, i comitati del no rivolgono un appello alla neo presidente del consiglio Giorgia Meloni chiedendo di fermare il progetto.

"Le chiediamo cortesemente di interessarsi alla nostra vicenda, di proporre al commissario" Eugenio Giani, "di sospendere momentaneamente ogni determinazione sul rigassificatore in attesa che il nuovo ministro della Transizione ecologica e dell’ambiente sia informato delle questioni emerse, delle gravi criticità denunciate". La procedura, si ricorda nell’appello firmato da Comitato salute pubblica Piombino Val di Cornia, La Piazza Val di Cornia e Il Gruppo Gazebo 8 giugno contro il rigassificatore, "non ha previsto la Via", inoltre va "tenuto conto della tempistica imposta di soli 120 giorni per impianti che di solito vengono posizionati in alto mare e non vicinissimi alla popolazione, alle infrastrutture e ad un porto con intensi traffici navali che transitano attraverso un unico canale di ingresso, in parte soggetto a rischio di incidenti rilevanti". I comitati ricordano di aver "inviato osservazioni tecniche al commissario per rappresentare problemi di non compatibilità con il nostro territorio, altrettanto hanno fatto numerose associazioni. L’amministrazione comunale ha formulato un parere negativo, allegando relazioni a supporto della non fattibilità". Infine i comitati ritengono anche "improbabile" che la nave rigassificatrice dopo tre anni in porto venga spostata "per le ingenti risorse investite in una struttura utilizzata per pochissimo tempo".