Con “Medi 2023” da Livorno arriva un messaggio di pace / Video

Due giorni di incontri, dibattiti, testimonianze al Teatro Goldoni promossi dalla Comunità Sant’Egidio

Un momento del convegno

Un momento del convegno

Livorno, 16 marzo - Al Teatro Goldoni di Livorno la due giorni (16 e 17) dell’incontro internazionale «Medi 2023» tra le città del Mediterraneo promosso ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio per sostenere una cultura della pace, aprendo spazi di confronto e un ambito di dialogo con le società civili, con le fedi religiose, con le persone del Mediterraneo.

Protagoniste le voci dalle città ferite, città-porto dove armi ed esplosivi circolano e colpiscono al cuore, città rifugio per chi dalle guerre fugge, città animate da una forza non comune, capaci di reagire, di ricominciare.

Voci come quella di Luchino Chessa, figlio del comandante della Moby Prince (10 aprile '91) che parlerà a nome dei familiari delle 140 vittime, e di Elie Hasrouty che è testimone dell'esplosione del porto di Beirut, il 4 agosto del 2020, dove il padre ha perso la vita insieme ad altre centinaia di persone. Ospite d'onore la città di Odessa.

Sarà Ugo Poletti (Odessa Journal) a dare voce alla «perla del Mar Nero» ferita dalla guerra che ha sconvolto l'Ucraina e che sembrava essere un pò scomparsa dalla cronaca del conflitto salvo essere di nuovo, pochi giorni fa, colpita da missili nella notte.

Oggi, alle 17, la cerimonia inaugurale con la relazione introduttiva di Andrea Riccardi, storico e fondatore di Sant'Egidio, l'intervento del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, i saluti del vescovo di Livorno Simone Giusti e del sindaco Luca Salvetti. Quindi il punto sulle «Città ferite».

La seconda giornata sarà suddivisa nelle sessioni «Città rifugio: profughi e rifugiati nelle città del Mediterraneo», alle 9.30, e «Città di Abramo: le Fedi del Mediterraneo e la città», alle ore 11. L'evento si svolge in collaborazione con la Regione Toscana, il Comune, la Diocesi di Livorno e l'Istoreco