Due calciatori accusati di stupro "Fu solo un rapporto consensuale"

Mattia Lucarelli finisce agli arresti domiciliari insieme al compagno di squadra Federico Apolloni. Contro di loro la denuncia di una giovane turista statunitense conosciuta all’uscita di una discoteca

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Mattia Lucarelli (ex giocatore del Viareggio nella stagione 2017-8 e figlio di Cristiano, ex allenatore delle zebre in serie C) e Federico Apolloni, entrambi calciatori del Livorno, sono finiti agli arresti domiciliari, su richiesta della procura della Repubblica di Milano, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa americana di 24 anni. I fatti contestati a Lucarelli e Apolloni, di 22 e 23 anni, risalgono al 27 marzo 2022 quando insieme ad altri tre amici, anche loro di Livorno, si sono recati a Milano. Là hanno trascorso la serata in una discoteca e quasi all’ora di chiusura hanno fatto amicizia con la studentessa americana che avrebbe accettato un passaggio dal gruppo. Una volta partiti tutti insieme, gli amici livornesi hanno raggiunto un’abitazione e lì sarebbe avvenuta la violenza sessuale. Dopo l’incidente probatorio e la perquisizione in casa di Lucarelli e Apolloni, dove sono stati sequestrati smartphone e computer con immagini compromettenti, la polizia ha eseguito nei loro confronti l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Alle gravi contestazioni, l’avvocato difensore Cammarata contattato ieri ha ribattuto: "La ragazza statunitense nella prima denuncia fatta alla polizia ha riferito che non era ubriaca la notte del 27 marzo all’iscita dalla discoteca. Quanto è stata risentita successivamente, ha invece detto che era ubriaca e che della presunta violenza aveva dei flash nella memoria e allo stesso tempo dei buchi. Ha denunciato il fatto di avere fatto sesso con due dei ragazzi senza il suo cosenso e che in quel momento era come se stesse facendo una cosa senza rendersene conto. La statunitense è stata risentita a novembre 2022 dalla polizia giudiziaria e il 20 dicembre 2022 è stato effettuato l’incidente probatorio. Un mese dopo è arrivata la richiesta di arresto perché, a detta del gip, i due giovani potevano reiterare il reato". Ha precisato l’avvocato Cammarata: "Durante le perquisizioni a case dei miei assistiti, i due ragazzi sono stati portati in questura dove sono stati intercettati mentre parlando tra di loro dicevano di essere innocenti. Questo è bastato al giudice Cipolla per deciderne l’arresto in quanto non comprendono a pieno il disvalore delle loro condotte convinti della propria innocenza". Sempre per l’avvocato Cammarata "dalle visite mediche effettuate in ospedale sulla ragazza americana, non sarebbero emersi i segni di una violenza sessuale". Ha concluso: "I miei assistiti sono prostrati e increduli per quello che sta accadendo. E ripetono che non c’è stata violenza".

Monica Dolciotti