Livorno, 29 gennaio 2024 – L’Unione europea ha previsto di raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica, ovvero di portare a 0 l’emissione netta di gas serra. In questa direzione si riscontra la scelta di Eni di avviare le procedure per mettere in funzione la sua terza bioraffineria in Italia. Il colosso energetico ha infatti previsto di riconvertire il sito industriale di Livorno, per il quale già a novembre del 2022 aveva presentato istanza di valutazione di impatto ambientale. In una nota del gruppo si legge che “la conversione del sito industriale di Livorno, sul modello di quanto già realizzato nel 2014 a Porto Marghera e nel 2019 a Gela, conferma la strategia di decarbonizzazione di Eni”. Strategia mirata alla “neutralità carbonica entro il 2050 e ad aumentare la capacità di bioraffinazione dagli attuali 1,65 milioni di tonnellate all'anno agli oltre 5 entro il 2030”. In linea “con la decisione di convertire la raffineria di Livorno, che consentirà di assicurare un futuro produttivo e occupazionale al sito, Eni ha interrotto le importazioni di greggio e ha conseguentemente avviato la fermata delle linee produttive lubrificanti e dell'impianto Topping. La distribuzione di carburanti sul territorio sarà garantita dall'importazione di prodotti finiti e semilavorati”. Su scala nazionale la società ha previsto quindi la realizzazione in totale di tre impianti: un'unità di pretrattamento delle cariche biogeniche, un impianto ecofining da 500 mila tonnellate all'anno e un impianto per la produzione di idrogeno da gas metano. I tre nuovi impianti saranno pronti per l'avvio della produzione entro il 2026. Tratteranno prevalentemente scarti e residui di origine vegetale per produrre biocarburanti idrogenati (Hvo) diesel, Hvo nafta e bio-gpl, andando quindi a coprire un settore previsto sia in Italia che in Europa in marcata crescita nei prossimi anni.
CronacaEni costruirà a Livorno la terza bioraffineria italiana