L'ex infermiera Fausta Bonino: "Sono tornata a vivere, grazie a chi mi ha aiutato"

Fausta Bonino ripercorre la sua vicenda giudiziaria. E chiarisce la scelta del nuovo avvocato che poi ha portato all’assoluzione

Fausta Bonino

Fausta Bonino

Livorno, 30 gennaio 2022 - "Sono tornata a vivere il 24 gennaio 2022 alle ore 13,30. Dopo sei anni di agonia ho visto la luce mentre sentivo il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Firenze leggere il dispositivo della sentenza con cui, ribaltando il giudizio di primo grado ’ero stata condannata all’ergastolo’, venivo assolta dall’infamante accusa di aver ucciso nove persone, nove pazienti indifesi nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Villamarina a Piombino. Ora ho la lucidità di comprendere di aver avuto la vicinanza di tante persone ed è giusto che a loro giungano anche i miei pubblici ringraziamenti. Il primo pensiero va all’avvocato Vinicio Nardo che con l’avvocato Fiammetta Di Stefano hanno messo a mia disposizione una grandissima professionalità senza risparmio di energie e tempo . E il risultato si è visto. Anche Aldo e Alberta Claris Appiani, per pura disinteressata amicizia, hanno fornito un aiuto fondamentale e costante sia sul piano psicologico ( in tutti questi anni e fin dall’inizio sono stati la mia sponda). Non posso dimenticare che il dottor Aldo Claris Appiani ha lavorato giorno e notte, nell’esiguo tempo concesso per reclamare avanti al Tribunale del Riesame il provvedimento con cui veniva disposta la custodia cautelare, per fornire al mio difensore quelle argomentazioni tecniche e scientifiche che hanno portato alla mia scarcerazione.

E che dire dell’avvocato Alessandro Brambilla Pisoni che è riuscito nei processi civili a raccogliere quelle testimonianze che la Corte ha ritenuto un corollario rilevante per la decisione? Un pensiero affettuoso va anche a Alice Mancusi e Simona Manzi che mi sono state vicine nel processo di primo grado. Nel mio percorso giudiziario una figura fondamentale è rappresentata anche dall’avvocato Cesarina Barghini, mio difensore nel giudizio di primo grado, conclusosi con la mia condanna all’ergastolo. La stessa mi è stata vicina e mi ha molto supportata, e l’ho sempre riconosciuto con grandi elogi, e le ho dato materiale dimostrazione indebitandomi con prestiti e ipotecando la mia casa per far fronte alle sue richieste economiche. Non ho voluto addebitarle alcuna responsabilità per l’esito del giudizio. All’epoca ho infatti provveduto, senza alcuna rimostranza, al saldo della sua parcella, saldo che mi era stato sollecitato dopo soli pochi giorni dalla condanna. Nonostante mi fossi sentita ferita aspettandomi una diversa comprensione, non sono stata io ha revocarle il mandato come giustamente lei ha avuto modo di esplicitare sui social. E’ stata infatti lei a rinunciarvi in quanto non intendeva accettare la mia irrevocabile scelta di estendere la difesa ad altro professionista di grande esperienza e chiara fama. Mi spiace se si è sentita offesa. Infine voglio ricordare e ringraziare tutti gli abitanti di Rio che non mi hanno mai fatto sentire il peso delle accuse contestate e della condanna di primo grado. Chiudo con un ringraziamento particolare al sindaco Marco Corsini".

Fausta Bonino