Furti al pronto soccorso, condannata un’addetta al servizio di accoglienza

Tre anni e 5 mesi alla dipendente dell’Asl che lavorava a Villamarina. A numerosi pazienti, dopo il Triage, sono scomparsi soldi e monili in oro. Indagini dei carabinieri

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Piombino (Livorno), 5 agosto 2023 – Furti al pronto soccorso: condannata un’operatrice socio sanitario dell’ospedale di Villamarina, che aveva l’incarico di addetta al servizio di accoglienza Triage. La 41enne di Piombino S. D. è stata condannata a 3 anni e 5 mesi.

E’ stato dimostrato in Tribunale che numerosi pazienti sono entrati in pronto soccorso e poi hanno subito il furto di soldi e anche di una catenina d’oro. La descrizione dell’infermiera e il riconoscimento tramite foto non ha lasciato dubbi. L’infermiera operava con destrezza. Tutti i movimenti sono stati ricostruiti, grazie alle denunce dei pazienti che hanno subito un furto.

Come modus operandi distraeva i pazienti mentre venivano trasportati da lei, nei reparti per le varie visite, dopo l’accesso al pronto soccorso. Così è accaduto a una signora arrivata all’ospedale per un infortunio ad un occhio. Durante il trasporto l’infermiera iniziò a parlare e dalla borsa attaccata alla sedia a rotelle, mentre era nell’ascensore, rubò 150 euro.

Altra testimonianza, in questo caso una signora venne accompagnata a fare una lastra. L’infermiera disse alla paziente che la borsa doveva essere lasciata fuori, e una volta restituita si accorse subito che le erano spariti 150 euro e allora l’infermiera, restituì i soldi dicendo che li aveva messi in un cassetto. A un uomo giunto in pronto soccorso con un problema respiratorio, una volta in ascensore la donna fece presente che gli si era sganciata la collanina d’oro e le disse che gliela avrebbe riposta nel borsone, agganciato alla sedie a rotolle.

Ma quando tornò dal reparto la catenina non c’era più, per fortuna fu ritrovata dai carabinieri nell’armadietto dell’infermiera. Ben 500 euro sono stati rubati invece dal portafoglio di un altro uomo giunto in pronto soccorso per una ferita alla testa. L’uomo una volta in barella, lasciò il giaccone all’infermiera, ma quando riprese il giaccone i soldi non c’erano più. Né i 40 euro che erano nel borsello. Oltre la condanna dell’infermiera, alla vittima dei 540 euro è stato riconosciuto anche il danno morale.