Livorno, 15 ottobre 2023 - «In guerra nessun civile dovrebbe morire, né per mano di un “terrorista”, né di un “esercito regolare”», questo lo striscione esposto dalla Curva Nord a metà della prima frazione di gioco della partita tra Livorno e Tau, match valido per la sesta giornata del campionato di Serie D, girone E.
Una ferma condanna quindi, quella degli ultras amaranto alla guerra in Medioriente, a fronte delle innocenti vittime civili tutte, palestinesi e israeliane, che hanno perso la vita o che rischiano di perderla a causa del conflitto in corso tra Hamas e il paese del primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu.
E’ stata la sorvegliata speciale di questa domenica di calcio appena trascorsa, la Curva Nord dell'Us Livorno calcio. Una domenica segnata di rosso nel calendario non tanto e al di là della partita dei ragazzi allenati da mister Favarin, quanto piuttosto per possibili e paventate contestazioni, o striscioni esibiti dalla Nord durante la partita che facessero in qualche riferimento ai fatti della guerra in Medioriente tra il gruppo terroristico di Hamas e Israele. In realtà la giornata è scorsa via priva di momenti di tensione o contestazione.
Ai tornelli, lato Nord, prima del fischio d’inizio, solito dispiegamento di forze dell’ordine, con il capo della squadra mobile Lodeserto a coordinare i lavori, per contingentare gli ingressi e controlli ai tornelli di striscioni della tifoseria amaranto, dispiegati per assicurarsi circa la regolarità delle scritte impresse nei teli bianchi. Sugli spalti, sempre in Curva Nord, 5 o 6 bandiere della Palestina sventolate a favore di vento - non una novità, questa -, sotto gli occhi del presidente Esciua, seduto in tribuna insieme al sindaco Luca Salvetti e in compagnia di Vittorio Mosseri, Dg amaranto, oltre che presidente della comunità ebraica di Livorno.
di Francesco Ingardia