Il porto delle donne non è un’utopia: "A Livorno il 10% della forza lavoro"

L’assessora Bonciani: "Abbiamo alcune gruiste. Ciò che conta è il talento, non il genere". Una mostra a Roma

di Michela Berti

LIVORNO

"Il mio mestiere è nato prettamente maschile, solo negli ultimi anni le donne si sono proposte. In mare c’è tanta solitudine. Penso che volere è potere. Io ci ho provato, ci ho creduto e mi sono detta perchè no. Bisogna perseverare in ciò che si crede, magari poi si ottiene".

E’ la scritta accanto alla foto del capitano di lungo corso Luciana Mirella Cambiaso, una delle prime donne imbarcate protagonista della mostra “Il porto delle donne. Le donne nel settore portuale e marittimo, perché no?”, ideata dall’assessora al Porto del Comune di Livorno Barbara Bonciani e promossa dall’amministrazione comunale del sindaco Luca Salvetti che domani sarà inaugurata alla Camera dei deputati su iniziativa dell’onorevole Laura Boldrini.

Le immagini di Elena Cappanera resteranno esposte al Cenacolo nel complesso di Vicolo Valdina fino al 23 febbraio. L’obiettivo è far conoscere il lavoro svolto dalle donne in questo settore strategico per il nostro Paese.

"Nei porti la componente femminile, oltre a essere ancora sotto rappresentata, è spesso anche invisibile – sottolinea l’assessora Bonciani – Sappiamo che il lavoro portuale, come quello marittimo sono nati storicamente maschili. Da decenni i processi di innovazione tecnologica hanno modificato l’organizzazione e la modalità di lavoro rendendo pienamente accessibili questi lavori anche alle donne. Tuttavia le donne in questi settori sono ancora poche: nel comparto marittimo non arrivano neanche al 2% della forza lavorativa mondiale, mentre nei porti costituiscono il 16% della forza lavoro globale. Nel nostro Paese le donne che lavorano nei porti sono l’8% della forza lavoro complessiva".

Ma Livorno fa eccezione, dato che è uno dei porti che conta maggior presenza femminile. "Qui le donne costituiscono il 10 per cento della forza lavoro complessiva – conferma l’assessore Bonciani –, superando la media nazionale. A Livorno abbiamo donne gruiste in Compagnia, Uniport, Darsena Toscana e le abbiamo volute mettere in mostra. Ho pensato che forse raccontando il lavoro femminile attraverso le loro immagini si poteva destrutturare questo stereotipo e rendere accessibile questo lavoro. I porti dovrebbero attrarre le persone con maggiori talenti indipendentemente dal genere, però ancora siamo indietro".

Con questo progetto l’amministrazione guidata da Salvetti ha voluto facilitare un dibattito costruttivo fra gli addetti ai lavori per favorire tutte le azioni necessarie a rimuovere gli ostacoli, sopratutto culturali che ancora oggi limitano l’accesso lavorativo delle donne in questi settori.

La mostra “Il porto delle donne“ ha ricevuto il plauso di molte associazioni europee e nazionali, fra cui il sindacato europeo dei Trasporti ETS, l’Associazione europea dei Porti privati Feport, l’Associazione Europea dei Porti – ESPO e di altri soggetti presenti a livello europeo e nazionale. E non è un caso che il porto di Trieste, ad esempio, abbia assunto - anche a seguito di questo dibettito nazionale - le prime lavoratrici portuali. La mostra fotografica sarà inaugurata domani alle 16.30 alla presenza del l’On. Laura Boldrini, del sindaco di Livorno Luca Salvetti e saranno presenti lavoratrici portuali e marittime.