MONICA DOLCIOTTI
Cronaca

Livorno, incendio di escavatore nel cantiere del “cubone”. Il sindaco: “Fatto gravissimo”. Il comitato: “Noi non c’entriamo”

Avrebbe origini dolose il rogo che ha attaccato un mezzo da lavoro che opera nell’area della contestata costruzione. Convocata una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Livorno, 21 ottobre 2024 – Un incendio ha distrutto un mezzo da lavoro che opera in via San Marino nell’ambito del cantiere del “cubone”, la struttura sportiva comunale in costruzione ma pesantemente contestata dai cittadini perché sottrarrebbe porzioni importanti di verde alla collettività. Da accertare se si sia trattato di un incendio doloso. L’attenzione della vicenda deriva dalla tensioni forti degli ultimi mesi intorno al progetto.

Il sindaco Luca Salvetti ha convocato una conferenza stampa: “Si tratta di un episodio che io ritengo essere gravissimo. A mia memoria è la prima volta che avviene una cosa del genere a Livorno. E’ stato incendiato l’escavatore che i manifestanti volevano bloccare nelle precedenti proteste. Tra l’altro il rogo stava intaccando il verde e gli alberi, tra cui gli olivi, che giustamente i cittadini vogliono difendere”.

Sul luogo dell’incendio sono intervenuti i carabinieri. Sulla vicenda il prefetto ha convocato un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica

Il comitato No Cubone si smarca dalla vicenda con un comunicato su Facebook: “Ieri sera intorno a mezzanotte tutti i cittadini di via San Marino e viale della Città del Vaticano sono stati allarmati da una serie di esplosioni e scoppi e solo successivamente hanno scoperto che provenivano da dentro il cantiere recentemente allestito per la scellerata costruzione del Cubone. Per diverse ore hanno stazionato i vigili del fuoco nell'area per risolvere la situazione che, a quanto pare, deriva dall'incendio di un mezzo meccanico di cantiere. Non solo siamo costretti a perdere la sicurezza idrogeologica derivante dalla devastazione di questa area verde, ma adesso siamo pure costretti a convivere con questi episodi che non sappiamo se siano dovuti ad una difetto manutentivo dei mezzi oppure, e sarebbe gravissimo, ad una azione criminale. Noi non ci stiamo. Vogliamo dormire tranquilli”.