"Inceneritore verso la chiusura. I lavoratori devono opporsi"

Anche Fiadel entra nel dibattito sull’impianto del Picchianti che brucia i rifiuti e produce energia "La dismissione è stata voluta dll’amministrazione grillina, e questa targata Pd non ne discute"

Livorno, 6 novembre 2022 - "No alla chiusura del termovalorizzatore del Picchianti e sì alla possibilità di realizzare la terza linea della quale tanto si è discusso negli anni passati. Tutto questo per ridurre i costi del servizio di igiene ambientale e della tari attraverso la produzione di energia elettrica mediante il termovalorizzatore". Ha le idee chiare sul futuro del termovalorizzatoredi Aamps Alessio Bianucci della segreteria Fiadel settore igiene ambientale, che entra a gamba tesa nella discussione sulle sorti dell’impianto di via dell’Artigianato e del servizio di raccolta rifiuti nella quale ha già detto la sua sulle colonne de ’La Nazione’ Giovanni Golino, segretario provinciale Cgil FP.

Bianucci prosegue spiegando punto per punto il suo pensiero. "Con lo spegnimento del termovalorizzatore nel 2023, In gioco ci sono 40 posti di lavoro (più l’indotto) se non ci sarà un piano per la loro ricollocazione in attesa che Aamps si doti degli impianti alternativi che non si realizzeranno certo in pochi mesi".

"Il piano di dismissione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti"porta il sigillo dell’amministrazione targata Movimento Cinque Stelle, – ricorda Bianucci – così come l’epocale cambiamento nella gestione della raccolta dei rifiuti, con il passaggio dai cassonetti al porta a porta". Ora Bianucci osserva: "La decisione politica dei 5 Stelle di chiudere il termovalorizzatore non è stata mai ricusata dall’attuale amministrazione comunale targata Partito Democratico. Eppure più si avvicina la scadenza del 2023, più aumenta il nervosismo a Livorno perché dati alla mano privare di Aamps di un impianto che è fonte di entrate certe, viene visto come una mossa controproducente".

Il rappresentate del sindacato Fiadel attacca poi amministrazione comunale e Aamps. "Fino ad ora sia il Comune sia Aamps, nonostante le ripetute richieste di incontro avanzate dalle organizzazioni sindacali per confrontarsi in merito allo spegnimento del termovalorizzatore e alla ricollocazione del personale addetto, non hanno ancora dato risposte".

La preoccupazione per Bianucci sale "quando si pensa al costo di gestione per lo smaltimento dei rifiuti che non saranno più conferiti al termovalorizzatore quando sarà spento migrando verso impianti di altri comuni. C’è il timore che tutto ciò avrà riflessi negativi sulla tari che pagano sia le utenze domestiche, sia le utenze non domestiche".

Visto che in questa partita del termovalorizzatore sono indirettamente coinvolti anche i dipendenti di Aamps, Bianucci conclude mettendo in chiamo che "i lavoratori di Aamps si oppongono a quanto l’amministrazione comunale intende imporre unilateralmente. Sono pronti pertanto ad aprire lo stato di agitazione e a rivendicare con tutte le azioni possibili i propri diritti, inclusi quelli dei lavoratori precari dell’igiene ambiantale".