Ireos: "Puntiamo alla sicurezza "

Livorno, i vertici aziendali rispondono ai dubbi sull’impianto di trattamento rifiuti: "Aperti al confronto"

Gianluigi Tealdo, ceo della Ireos

Gianluigi Tealdo, ceo della Ireos

Livorno, 28 maggio 2023 – Si è riacceso il dibattito sull’impianto per lo smaltimento e riciclo dei rifiuti pericolosi e non pericolosi Ireos (ex RaRi) di via dei Fabbri al Picchianti. La sua Autorizzazione integrata ambientale (Aia) scadrà nel 2024. Perciò è in corso in conferenza dei servizi della Regione l’iter di aggiornamento della Aia. I questo contesto l’Azienda Usl Toscana nord ovest ha espresso il suo parere a marzo con una serie di prescrizioni sulle emissioni odorigine, le sostanze inquinanti da non disperdere nell’ambiente e sullo stoccaggio dei materiali (rifiuti pericolosi e non pericolosi). Salvo poi suggerire in un paragrafo l’eventuale spostamento dell’impianto lontano da insediamenti abitativi. Proprio quello che il Comitato Livorno Nord chiede.

Ci siamo rivolti così a Gianluigi Tealdo, “ceo” della Ireos per fare il punto della situazione.

Partiamo dal suggerimento della Usl di delocalizzare Ireos. Il sindaco Salvetti sostiene che non spetta a lui deciderlo. Cosa risponde?

"Il sindaco ha ragione. Non c’è preclusione però da parte nostra, a patto che ci siano tutte le condizioni tecniche, economiche, logistiche e sociali per farlo. L’azienda è qui oggi al Picchianti perché ci sono tutte le caratteristiche per esserci".

L’Asl nel suo parere ha definito le prescrizioni da rispettare specie per i terreni con amianto inseriti nell’elenco dei codici cer di Ireos.

"I terreni con tracce di amianto faranno solo stoccaggio qui, entrando già in sicurezza con il doppio sacco, essere inviati allo smaltimento. L’Azienda Usl ha chiesto di aggiungere il monitoraggio specifico sulle fibre di amianto".

Ireos è un partner di Aamps...

"Abbiamo un contratto con Aamps per la gestione delle scorie del termovalorizzatore che vanno a recupero, non a smaltimento, in Lombardia in un impianto Officina dell’ambiente che le trasforma in materia prima seconda per i cementifici. La maggior parte dei termovalorizzatori oggi seguono questo iter di economia circolare. Infatti il bando di Aamps, che ci siamo aggiudicati, chiedeva il recupero di queste scorie".

Cosa vuole dire al Comitato Livorno Nord?

"Fine ultimo della revisione dell’Aia è adottare gli accorgimenti più moderni ed efficienti per la sicurezza e l’impatto ambientale dell’impianto. Un cittadino che non ha conoscenze specifiche può avere preoccupazioni. Le aziende così hanno il dovere di dare informazioni e dati e creare un dialogo con i cittadini. Siamo pronti a incontrare di nuovo il Comitato Livorno nord.

Monica Dolciotti