L’analisi del geologo: "Il livello del mare si alza. E i ripascimenti fatti così non ci potranno salvare"

Il professor Pranzini: "Il vero problema è che non si investe su soluzioni a lungo termine. In molti punti del nostro litorale converrebbe arretrare piuttosto che spendere soldi".

L’analisi del   geologo: "Il livello del mare si alza. E i ripascimenti fatti così non ci potranno salvare"

L’analisi del geologo: "Il livello del mare si alza. E i ripascimenti fatti così non ci potranno salvare"

di Michela Berti

LIVORNO

"Sono cinquant’anni che studio il fenomeno dell’erosione costiera. Il discorso è lungo, ma una cosa è certa: sono molto critico sugli interventi in corso, quelli di riprofilatura intendo. Servono solo a far star buondì i gestori degli stabilimenti balneari".

Il geologo professor Enzo Pranzini non le manda a dire. Uno dei massimi esperti dell’ambiente costiero, non perde l’occasione per parlare di "ripascimenti effimeri".

Professor Pranzini, davvero sono così inutili?

"Sono fesserie, fatti così. Io sono molto preoccupato perché non si fa niente sul lungo termine. Il livello mare si alza. Negli Stati Uniti qualsiasi transizione di proprietà non è valida se non si dà insieme un attestato dove si dichiara di essere consapevoli che nel 2100 il livello del mare sarà due metri e mezzo più alto dell’attuale. Chi compra deve attestare di sapere di questa possibilità. In Paesi come Montenegro, Australia si stanno facendo piani di adattamento. Qui nessuno sta facendo niente".

Perché secondo lei in Italia manca questa visione?

"Qui si entra nell’aspetto politico, nessuno investe nel lungo termine, perché le elezioni ci sono fra cinque anni… Insomma conviene fare l’intervento sul momento. Nessuno chiede ai politici di fare un piano di adattamento per i suoi nipoti. Noi chiediamo la spiaggia per la prossima stagione. Tutto qui!".

Non c’è solo il ripascimento delle spiagge, ci sono anche i pennelli, le scogliere parallele…

"Sì, ma manca una visione strategica. In molti tratti del nostro litorale conviene arretrare che spendere soldi. Penso al litorale pisano. A Marina di Pisa ho fatto le spiagge di ghiaia, le scogliere 6 e 7: non c’è stata mai tracimazione. Ora sono a ingegneria civile per vedere le prove in canale delle altre scogliere. Le prime due scogliere, fatte 20 anni fa, non hanno mai creato problemi ma erano soluzioni transitorie. Si deve pensare a qualcosa in prospettiva".

Cosa vorrebbe chiedere ai politici?

"Quale sarà la situazione nel 2100? So di essere un elemento di disturbo, ma è inutile fare scogliere nel Parco della Maremma per proteggere le zone umide, ce ne saranno anche troppe. A Castiglione della Pescaia fanno scogliere dove non ce ne è bisogno. Ma non si può dire altrimenti ci facciamo nemici i politici. San Rossore poi è indifendibile, si può benissimo lasciare arretrare".

Lei dice che i ripascimenti stagionali fatti dalla Regione sono marchette agli operatori turistici, perché?

"Perché mettono la sabbia fine per fare belle le spiagge ma dopo qualche mareggiata se ne torna a largo. Invece di fare 110 interventi come dice la sindaca di Castiglione, lamentando che poi la sabbia fine è di nuovo sparita, se ne faceva una con sabbia più grossa il problema non si poneva. Invece si preferisce fare Interventi rapidi che accontentano tutti, ma non sono risolutivi".

Secondo lei, le scogliere parallele sono quelle che proteggono meglio?

"Sì, ma dovrebbero essere larghe, per dissipare l’energia del moto ondoso. In Giappone hanno scogliere larghe 80 metri, non 5 come le nostre. In Italia abbiamo più scogliere parallele di tutto il mondo, soprattutto nell’Adriatico, ma resta una difesa nel medio termine. Ci sono anche le isole come si prova a fare in Toscana e in Liguria, i pennelli sommersi, quelli permeabili come in Polonia e Inghilterra. Anche i ripascimenti vanno fatti ma con ghiaietto".

In futuro allora cosa ci dobbiamo aspettare?

"Spiagge in ghiaia per assorbire energia delle onde, perchè il livello del mare sarà sempre più alto".

Ma una difesa vera ancora non c’é?

"Una difesa eccezionale non è stata ancora inventata. Applichiamo sistemi di difesa usati per secoli, non si è creato niente di nuovo. L’unico che ha inventato è stato Noè che, avvisato da uno ben informato - cioè Dio - non fece scogliere, ma si spostò con la barca. Ecco, anche noi in alcune zone dovremo fare come lui e arretrare".