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Lo squalo bianco: tutto quello che c’è da sapere

La scheda del più grande pesce predatore esistente sul pianeta. Caratteristiche, habitat, cibo

Squalo bianco

Squalo bianco

Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias, Linnaeus, 1758) è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi che si trova nelle acque superficiali costiere di tutti i principali oceani. La sua presenza è stata accertata più volte anche nel Mar Mediterraneo, benché non con grande frequenza.

Unico rappresentante vivente del genere Carcharodon, questo squalo è il più grande pesce predatore esistente sul pianeta, nonché il terzo pesce più grande in assoluto, dopo lo squalo balena e lo squalo elefante.

Perché questo nome

Carcharodon viene dal termine greco antico καρχαρόδων karcharódōn (composto di κάρχαρος kárcharos, che significa "aguzzo", con quello di ὀδούς, ὀδόντος, odóus, odóntos, che significa "dente"). Dato che καρχαρίας, karcharías, significa "squalo", il significato finale è "squalo dai denti aguzzi".

È una specie sempre massiccia, ma di corporatura variabile. Muso di forma conica, un po' bombato nella parte inferiore. Ha occhi scuri e rotondi, è privo di membrana nittitante e ha cinque fessure branchiali, le quali possono pompare acqua soltanto se lo squalo è in movimento. La prima pinna dorsale è grande e falciforme e inizia a livello dell'estremità posteriore di quelle pettorali, anch'esse falciformi. La seconda pinna dorsale comincia a livello della pinna anale ed entrambe sono di piccole dimensioni. Tutte le pinne sono senza spina dorsale. La pinna caudale è grande e a forma di mezzaluna simmetrica, anche se in realtà la parte superiore è leggermente più lunga di quella inferiore. Il peduncolo caudale è depresso in senso dorso-ventrale, in modo da formare due ampie carene sui lati.

Il colore è bianco nella parte inferiore del corpo, mentre ha tonalità variabili dal grigio al blu, talvolta ardesia, nella parte superiore. La linea di separazione tra le due colorazioni è netta e frastagliata e proprio grazie a questa doppia colorazione la visibilità dello squalo bianco viene ridotta, perché si presenta scuro se visto dall'alto e chiaro se visto in controluce. 

Nel filmato che sta circolando in questi giorni si vede chiaramente la parte inferiore del corpo bianca e la parte superiore grigia.

Il morso

Lo squalo bianco possiede quella che, per convinzione popolare, è stata per anni ritenuta la più potente mascella tra gli animali viventi, anche se studi più recenti hanno scoperto però che il morso dei coccodrilli è fino a quindici volte più potente. In verità, il morso dello squalo bianco non è nemmeno nella top 10 dei morsi più potenti del regno animale, probabilmente perché lo squalo si è evoluto per cacciare prede come foche, pesci e delfini, creature dal corpo tutto sommato molle e non corazzato, a differenza di predatori terrestri come tigri o orsi che si sono evoluti per dare la caccia a grandi erbivori dalla mole possente e dalla costituzione massiccia e robusta.

C'è inoltre da notare che lo squalo bianco, a differenza di quest'ultimi, non ha bisogno di un morso particolarmente forte perché uccide le sue prede più piccole ingoiandole immediatamente e quelle più grandi strappando loro brandelli di carne per poi aspettare che muoiano dissanguate (tattica denominata "mordi e fuggi") laddove questi animali per uccidere le loro prede devono esercitare una grande forza per soffocarle.

Per dare un termine di paragone, la forza del morso di uno squalo bianco di 1,5 t non supera i 3000 N (300 kg forza), pari a un quinto della sua massa corporea, mentre la pressione mascellare è pari a 281 kg/cm2.(4000 PSI) La stessa forza è esercitata da un leone, ma con un peso sei volte minore, mentre un coccodrillo marino della metà del suo peso può mordere con una potenza di oltre 40000 N (4000 kg forza) per 1000 kg/cm2.

La bocca dello squalo bianco è dotata di varie file di denti: triangolari e seghettati sull'arcata superiore per sminuzzare la preda, lunghi e appuntiti su quella inferiore per pugnalare e tenere ferma la preda. I denti possono arrivare fino ai 7,5 cm di lunghezza.

Grazie alla rete mirabile che gli permette di sfruttare al meglio il calore generato dai potenti muscoli e dal metabolismo, riesce a raggiungere una leggera endotermia, cosa che permette al suo organismo di essere particolarmente reattivo e prestante durante la caccia.

Squalo bianco
Squalo bianco

Dimensioni e sensi

Nei grandi squali bianchi è presente il dimorfismo sessuale e le femmine sono più grandi dei maschi.

Nella maggior parte dei casi, i maschi possono arrivare a misurare da 3,4 a 4,0 metri, mentre le femmine da 4,6 a 4,9 metri. Gli adulti di questa specie pesano mediamente 522–771 kg (1.151–1.700 libbre); tuttavia, le femmine mature possono arrivare a un peso di 680–1.110 kg. Gli squali bianchi alla nascita sono grandi circa 1,2 metri e crescono di 25 centimetri ogni anno.

A livello uditivo lo squalo bianco percepisce le vibrazioni sonore a grande distanza e il suo olfatto è molto acuto. Inoltre, come gli altri squali, può percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività motoria delle sue potenziali prede. Deve questa capacità a particolari organi sensoriali posti sull'estremità del muso chiamate "ampolle di Lorenzini". Più una potenziale preda si dibatte e si muove in modo scomposto e più lo squalo ne è attratto.

Il grande squalo bianco è uno tra i pochi squali che sollevano regolarmente la testa sopra la superficie del mare per guardare gli altri oggetti: questo comportamento è tipico dei cetacei ma raro nei pesci ed è noto come "spyhopping”. Una possibile spiegazione di questa anomalia può essere dovuta al fatto che l'odore viaggia attraverso l'aria più velocemente che attraverso l'acqua, perciò quella che apparentemente potrebbe essere scambiata per una forma di curiosità, sarebbe invece soltanto un modo di ottimizzare il pur già potente olfatto dello squalo. 

Cosa mangia

Lo squalo bianco è un cacciatore altamente specializzato, anche se la sua dieta può variare molto a seconda della zona in cui vive. Nel Mar Mediterraneo caccia: tonni, pesci spada, tartarughe di mare, altri squali, delfini e uccelli marini. Non attacca grandi cetacei come le balene ma, se si imbatte in una carcassa, non esita a divorarla e, in queste situazioni, sembra essere più disponibile ad accettare la presenza di altri squali e sembra essere anche molto selettivo, divorando soltanto la parte più ricca di grassi e risputa il muscolo, meno nutriente.

In altre parti del mondo può, ad esempio, cibarsi prevalentemente di foche o leoni marini.

Squalo bianco
Squalo bianco

La tecnica di caccia

Lo squalo bianco caccia le prede agili con una tecnica simile all'agguato, senza girare intorno alle sue prede, ma sorprendendole da sotto. La velocità in risalita, durante la predazione, gli è consentita dal fatto che, come tutti gli squali, è privo della vescica natatoria, organo idrostatico presente nei pesci ossei e che serve per stare a profondità variabili e che, comunque, rallenta una risalita rapida. I grandi squali bianchi possono nuotare a velocità di 25 km/h per brevi raffiche e fino a una profondità di 1.200 metri. Generalmente nuota vicino alla superficie.

Gli squali bianchi sono animali prevalentemente solitari. Si è scoperto che quando uno squalo bianco vuole prevalere nei confronti di un suo simile, esso compie particolari movimenti che segnalano intenzioni aggressive: inarca la schiena, mostra i denti, apre e chiude le fauci con rapidi scatti, sbatte violentemente la coda sulla superficie e mostra le sue dimensioni girando attorno al rivale. Spesso l'interazione si risolve con la sottomissione di uno dei due animali ma talvolta possono esservi scontri violenti, anche mortali.

Riproduzione

Questo squalo può vivere dai 30 ai 40 anni. La specie è ovovivipara. I piccoli alla nascita hanno taglia compresa tra 1,2 e 1,5 metri e hanno i denti dotati di minute cuspidi laterali, con quelli inferiori talora ancora con i bordi lisci anziché seghettati. Il numero massimo di piccoli per figliata si suppone sia tra 10 e 14.

Squalo bianco
Squalo bianco

Gli habitat

Sostanzialmente cosmopolita, è diffuso particolarmente in acque fredde o temperate tra gli 11 e 24°C, sulla costa o al largo. È particolarmente presente al largo delle coste meridionali dell'Australia, del Sudafrica, della California, del Messico, del nord-est degli Stati Uniti e nell'isola messicana di Guadalupe, in Nuova Zelanda. È tuttavia possibile trovarlo anche in acque più calde, come ai Caraibi. 

Presente anche nel Mar Mediterraneo dove vi è una zona di riproduzione nell'area che comprende la Sicilia, Malta e la Tunisia. Uno studio del 2010 effettuato sul patrimonio genetico di squali bianchi presenti in Turchia, Tunisia e Sicilia e pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Royal Society” ha ipotizzato che gli squali bianchi del Mediterraneo siano arrivati dall'Australia 450.000 anni fa attraverso lo Stretto di Gibilterra a causa di un errore nel seguire le correnti marine e che non siano più riusciti a uscirne. A dimostrarlo sarebbe il loro patrimonio genetico, molto più simile a quello degli squali bianchi australiani rispetto a quello degli squali bianchi atlantici. Lo stesso studio, inoltre, sostiene che poiché gli squali atlantici entrano nel Mediterraneo assai raramente, gli squali bianchi del Mediterraneo siano isolati geneticamente.

Gli attacchi all’uomo

Secondo le statistiche del Florida Museum, dal 1847 sono stati registrati 13 attacchi di squalo bianco in Italia, 4 dei quali con esito fatale (clicca qui). La stragrande maggioranza degli attacchi avviene in acque superficiali. Il tasso di mortalità degli attacchi è in forte discesa, sia per la sempre maggiore informazione che viene fatta nelle spiagge a rischio, sia per le reti protettive che vengono installate nei luoghi turistici.