Stupro di gruppo, Lucarelli e Apolloni respingono le accuse: "Lei era consenziente"

I due giocatori del Livorno, arrestati per violenza sessuale su una ragazza americana, interrogati a Milano: "Serata goliardica"

Federico Apolloni e Mattia Lucarelli

Federico Apolloni e Mattia Lucarelli

Milano, 24 gennaio 2023 - Hanno parlato di "clima goliardico" nella serata e del fatto che la "ragazza è sempre stata d'accordo e non ci sono stati momenti in cui non lo fosse".

Sono due degli aspetti su cui sono concentrati Mattia Lucarelli e Federico Apolloni nei rispettivi interrogatori di garanzia davanti alla gip Sara Cipolla dopo essere finiti lo scorso venerdì agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza americana la notte tra il 26 e il 27 marzo 2022 a Milano.

Per i due calciatori di 23 anni, entrambi in forza al Livorno, l'avvocato Leonardo Cammarata ha chiesto la revoca della misura cautelare. Sull'istanza la giudice si è riservata. La decisione è attesa nelle prossime ore e se sarà un rigetto si ricorrerà al Riesame.

"Hanno dato la loro versione ribadendo la loro innocenza" e a proposito delle frasi pesanti e volgari emerse dalle intercettazioni, "hanno parlato di clima goliardico della serata e si sono detti pentiti per le frasi volgari, sostenendo che la ragazza era consenziente", ha aggiunto l'avvocato.

Un video, realizzato con un cellulare e poi cancellato per non farlo trovare alla fidanzata, potrebbe essere l'elemento difensivo di punta per i calciatori. Lo spiega sempre il difensore dei due giovani. Del video hanno parlato entrambi durante l'interrogatorio di garanzia. "Sul famoso video 'cancellato' verranno fatti accertamenti informatici", spiega Cammarata. "Abbiamo i video, nel bene e nel male, e questi restituiscono il contesto completo".

"Al tempo stesso - ha aggiunto l'avvocato Cammarata - abbiamo chiesto anche una rilettura più approfondita delle trascrizioni (la studentessa americana non parla italiano) che in alcuni punti risulterebbe incomprensibile e anche altre cose su cui preferisco non riferire visto che questi accertamenti vanno fatti senza clamore mediatico".

Il primo ad essere interrogato dal gip è stato Mattia Lucarellijr.

Il giovane, che si è presentato al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano accompagnato dal padre, è entrato nella stanza del gip con il cappuccio della felpa calcato sul viso per nascondersi dalle telecamere. Stanza che è stata presidiata dai carabinieri i quali, su disposizione del giudice, hanno vietato ai giornalisti di avvicinarsi anche allo stesso Cristiano Lucarelli.

Dopo un paio di ore è toccato a Federico Apolloni, arrivato pure lui con il padre e con il fratello, e che ha atteso nella tromba di una delle scale che portano all'ufficio gip.

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