Livorno, 27 febbraio 2024 - “Mi dispiace che nessuno abbia risposto. Deludente da parte vostra non degnare un cittadino neppure di un ’abbiamo ricevuto la sua segnalazione’. Questo è lo sfogo di un residente di via Roma, Alessandro Marzini, esasperato dagli eccessi della modiva in via Cambini e via Roma.
Ha infatti inviato una mail indirizzandola al Sindaco Luca Salvetti e per conoscenza a Prefetto, Usl, Polizia Municipale, Confcommercio, addirittura al Rettore dell’Università di Pisa e agli organi di informazione.
I destinatari istituzionali della mail sono gli stessi che hanno firmato il Protocollo d’intesa sulla movida del 22 giugno 2022.
Il Protocollo di intesa tra Comune di Livorno, Prefettura di Livorno, Confcommercio, Confesercenti, Azienda USL Toscana Nord Ovest ed Università di Pisa, è finalizzato alla realizzazione di “azioni congiunte per la prevenzione e il contrasto dei comportamenti antisociali nelle zone della movida”. Stabilisce inoltre l’impegno del Comune a “intensificare le attività e i servizi di vigilanza, controllo e prevenzione di sua competenza anche con riguardo alla repressione della vendita abusiva di alcolici”. E a “favorire il confronto con i residenti”.
Prosegue Marzini anche a nome dei vicini: “Domenica mattina nel nostro condominio, dotato di accesso con cancello che si apre con codice, abbiamo trovato una pozza di urina con un bicchiere per terra, che non lascia dubbi sugli autori. Queste persone sono entrate nella proprietà privata del nostro condominio, hanno fatto i loro comodi sul pavimento e se ne sono andati indisturbati. Cosa dobbiamo fare? Come dobbiamo dirvelo che siamo non stufi di questa situazione?”.
Si domanda: “Quale incidente dobbiamo aspettare perché facciate qualcosa di concreto. Non basta firmare protocolli anti movida e pubblicamente promettere cose, che puntualmente non vengono mantenute?”. Denuncia: “Ogni fine settimana siamo molestati da cori da stadio e grida in strada fino a tarda ora. Musica ad alto volume e abbandono di rifiuti ovunque, per non parlare come ho già fatto dei residui organici degli avventori dei locali che, alla chiusura delle saracinesche, fanno i loro bisogni anche all’interno di proprietà private”.
Conclude: “Alcuni condomini si stanno pagando di tasca propria un servizio di sicurezza per garantire sonni tranquilli a chi abita in zona”. Cosa ben nota, come ha già riportato ’La Nazione’ il 24 febbraio. Alcuni residenti di via Cambini e via Roma si sono dovuti ad una agenzia privata di vigilanza, la Watchman srl, per mettere in sicurezza il perimetro circostante le loro abitazioni.
di Monica Dolciotti