Migranti, la nave di Emergency a Livorno. "In Libia siamo stati picchiati"

Sbarcati in 142, anche una donna incinta. I minori resteranno in Toscana

Livorno, 22 dicembre 2022 - I 142 migranti arrivati a Livorno, salvati in mare dalla nave ong Life Support di Emergency, provengono da Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea, Guinea, Mali, Pakistan, Somalia - secondo quanto rende noto Emergency - e si dividono tra 109 uomini; 26 minori non accompagnati di età compresa tra i 13 e i 17 anni; cinque donne - di cui una incinta di 7 mesi, due bambini con meno di 2 anni che sono con le madri.

Molti naufraghi, riporta Emergency in una nota, "raccontano di essere stati reclusi arbitrariamente in Libia dove hanno subìto violenze di vario genere".

"In Libia, sono stato arrestato tre volte - dice un pachistano soccorso dalla Life Support - Mi hanno liberato in cambio di soldi, me li facevo mandare dai miei parenti che vivono in un villaggio molto povero del Kashmir. Si sono dovuti indebitare per potermi aiutare".

"È la prima volta che dormo in due anni - racconta un somalo appena maggiorenne - In Libia lavoravo come muratore per poter sperare di imbarcarmi. La notte stavo sempre con un occhio aperto perché venivano a picchiarmi, quando ne avevano voglia, a volte senza motivo".

Le destinazioni

"Per Livorno e provincia ho aperto un Cas straordinario per minori perché i numeri di oggi sono 26, altri 12 in arrivo domani, quindi tra rete Sai e quella territoriale non c'è spazio a sufficienza"; lo ha detto il prefetto di Livorno, Paolo D'Attilio. La ripartizione dei migranti adulti avverrà in maniera abbastanza simile verso Liguria, Marche, Abruzzo e Molise.

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La nave Life Support era partita da Genova il 13 dicembre scorso, diretta nelle acque del Mediterraneo Centrale per la sua prima missione. Il primo soccorso, 70 persone, è stato effettuato la notte del 18 dicembre, in acque internazionali della zona Sar libica, mentre il secondo soccorso, di 72 persone, è avvenuto a distanza di 24 ore e di notte nelle acque internazionali della zona Sar maltese. Quest'ultimo soccorso ha avuto luogo dopo che la Life Support aveva ricevuto indicazione del porto di sbarco. Lungo la rotta verso Livorno, la Life Support è stata informata da Alarm Phone di una seconda imbarcazione in difficoltà ed è intervenuta. "Siamo stati più di 30 ore in acqua prima dell'arrivo della nave che ci ha salvato, un'altra ora e saremmo morti - racconta un altro migrante proveniente dal Pakistan e tra i superstiti -. Mentre navigavamo, uno dei ragazzi con noi a bordo è caduto in acqua, senza sapere nuotare. Gli abbiamo lanciato una tanica vuota a cui si è aggrappato. Con la barca così carica abbiamo corso il rischio di ribaltarci, ma non lo abbiamo abbandonato".

Roberto Maccaroni, coordinatore sanitario della Life Support spiega che "72 persone hanno navigato in una barca di 7 metri di lunghezza. Molti di loro hanno viaggiato nella stiva rannicchiati e schiacciati tra loro al punto che ancora adesso fanno fatica a stare diritti in piedi. Presentano contratture muscolari molto dolorose e hanno difficoltà a muoversi".

Lo sbarco dei migranti a Livorno (Alessio Novi)
Lo sbarco dei migranti a Livorno (Alessio Novi)

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L'altra nave

"Per venerdì, nelle prime ore della mattinata, è attesa la nave tedesca Sea Eye 4, con un altro centinaio di migranti a bordo". Lo rende noto il Comune di Livorno.