“No Cubone”, consegnate in Comune le prime 704 firme

La petizione contro la costruzione dell’area sportiva indoor nell’area Leccia-Scopaia: “Chiediamo che il progetto venga spostato in altre aree già cementificate. Non ci arrendiamo”

Comitato "No al Cubone" (Foto Novi)

Comitato "No al Cubone" (Foto Novi)

Livorno, 12 aprile 2023 – Sono state depositate in Comune le prime 704 firme raccolte dal comitato “No Cubone”. La petizione è rivolta al sindaco e al consiglio comunale.

“Chiediamo – si legge – che l’area verde mai urbanizzata in via San Marino, accanto al campo di calcio, una delle poche aree permeabili sopravvissuta alla lottizzazione avvenuta nella zona della Scopaia-Leccia-Nuovo Centro, non sia adibita agli impianti sportivi indoor che prevedono una cementificazione di 1776 metri quadrati”.

"Chiediamo che questo progetto venga spostato in aree più idonee già cementificate – prosegue il testo –. Chiediamo, per il quartiere Leccia-Scopaia, una progettazione partecipata per servizi e impianti sportivi all’aperto, diffusi e inclusivi”.

No al Cubone
No al Cubone

Non abbiamo intenzione di arrenderci dopo due incontri con il sindaco andati a vuoto – prosegue il comitato – e cercheremo di far capire alle forze politiche di maggioranza e di opposizione che la nostra istanza è più che legittima. Non siamo a priori contro la costruzione di impianti sportivi ma vogliamo che si facciano in aree idonee senza continuare a sfruttare il suolo. Invece di continuare un’espansione basata sulla sostituzione di aree naturali con asfalto e cemento occorre pensare, prima di tutto, al riuso delle superfici già occupate migliorando qualità e la funzionalità delle strutture esistenti”.

L'area
L'area

"Un salto verso l’economia circolare – aggiungono i firmatari – permetterebbe non solo di azzerare il consumo netto di suolo, ma sarebbe il modo migliore per dare slancio all’economia e all’occupazione. Esistono altri terreni, anche nelle zone circostanti, già cementificati e abbandonati a se stessi che potrebbero essere riconvertiti e sfruttati per impianti sportivi. Un esempio è la zona delle ex-serre Labrogarden, un’area già cementificata, in degrado totale che deve essere riconvertita da anni”.

"Ci preoccupa – si legge ancora nel comunicato – il fatto che, anche nel Poc (Piano Operativo Comunale) pubblicizzato nei giorni scorsi sulla stampa locale, questi terreni non sono stati inseriti nell'elenco delle aree degradate che saranno oggetto di recupero e riqualificazione e ci domandiamo il perché l’amministrazione continua ad ignorare, nonostante le nostre continue sollecitazioni, l'opportunità di recuperare l'area ex Labrogarden. Essere informati sui progetti dell’amministrazione comunale è un diritto dei cittadini e l’amministrazione che non ha nulla da nascondere deve rendere visibile e trasparente la propria azione”.