Nuovo affondo dei no gas: "L’occupazione qui sarà poca"

Piombino, ma il gruppo dei 300: "Apriamo un confronto serio sulle compensazioni"

Una manifestazione del fronte del no al rigassificatore a Piombino

Una manifestazione del fronte del no al rigassificatore a Piombino

Piombino (Livorno), 6 marzo 2023 – «Siamo ancora in attesa di conoscere la sede off-shore dove dovrà essere posizionata la Golar Tundra. E mentre si procede con celerità a sventrare il terreno all’interno del Sin, non percepiamo altrettanto impegno nella ricerca di sede idonea per il rigassificatore per i prossimi 22 anni". Così i gruppi che si oppongono al progetto rigassificatore e cioè Comitato La piazza Val di Cornia, Gazebo 8 giugno, Comitato Liberi insieme per la salute, Comitato Salute pubblica.

Lo scorso 10 dicembre Eugenio Giani, nelle vesti di commissario straordinario nominato dalla presidenza del consiglio del ministri per il rigassificatore di Piombino, aveva concesso 100 giorni di tempo a Snam per indicare la futura collocazione della nave Golar Tundra, trascorsi i tre anni di permanenza nel porto di Piombino. I Comitati quindi tornano a sollecitare Giani anche se mancano ancora una quindicina di giorni alla scadenza dei termini previsti.

E alla vigilia della settimana in cui il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi nel merito del ricorso presentato dal Comune di Piombino contro l’autorizzazione rilasciata all’impianto Snam (udienza prevista l’8 marzo), sempre i Comitati criticano ancora Giani perché avrebbe in programma un incontro a Piombino sulle compensazioni. Incontro organizzato dal gruppo dei 300 favorevili all’impianto di rigassificazione.

"Ecco che ci troviamo di fronte a un nuovo colpo di scena – affermano i comitati no gas –: il commissario si presenterà in data 14 marzo al porticciolo di Salivoli a ripetere la filastrocca del memorandum tanto caro ai suoi sostenitori, portatori di questo atto di fede. Noi, la cui fede è vacillante, invece ricordiamo i 1500 nuovi posti di lavoro prontamente promessi a Piombino, di cui non resta alcuna traccia e che vorremmo invece essere smentiti".

"E’ vero, stiamo organizzando un incontro per parlare di compensazioni – spiega Pablo Cinci, portavoce del gruppo Appello per il Lavoro e lo Sviluppo a Piombino – e inviteremo Giani, ma dobbiamo avere ancora tutte le conferme. Confidiamo che dopo la sentenza del Tar si possa discutere di rigassificatore, sviluppo e lavoro in modo razionale. Se l’impianto risulta a norma e sicuro e viene fatto ci semrerebbe assurdo non voler parlare di compensazioni per motivi ideologici. E’ giusto invece avviare una trattativa e lavorare perché Piombino e il territorio possano avere una ricaduta positivi in termini di ambiente, economia e lavoro".