Omicidio di Vada, Antonino Fedele resta in carcere

Uccise l’ex genero a colpi di fucile. Il Tribunale del riesame respinge la richiesta della difesa

I carabinieri sul luogo del delitto (Foto Novi)

I carabinieri sul luogo del delitto (Foto Novi)

Livorno, 5 maggio 2023 – Resta in carcere Antonino Fedele, 80 anni, indagato per l'omicidio dell'ex genero Massimiliano Moneta, 57, avvenuto l'11 aprile scorso nelle campagne di Vada, frazione di Rosignano Marittimo. Lo ha deciso il tribunale del riesame respingendo la richiesta della difesa dell'anziano di annullare la misura cautelare o di sostituirla con quella degli arresti domiciliari, considerate anche le condizioni di salute del suo cliente.

Fedele, di cui non si avevano più notizie dal giorno dell'omicidio, si era poi costituito ai carabinieri di Rosignano il 17 aprile scorso. Da quanto ricostruito dagli investigatori l'anziano e l'ex genero si era dati appuntamento lì'11 aprile, in un terreno dell'arrestato, per parlare di vicende legate alla separazione della vittima con la figlia di Fedele. Agli inquirenti l'anziano avrebbe poi spiegato che non voleva uccidere l'ex genero ma che avrebbe voluto colpirlo alle gambe.

La vittima, secondo spiegato dagli investigatori, fu raggiunta, all'anca destra e al torace, da due colpi sparati da un fucile. Per il giudice che aveva disposto la misura cautelare l'ottantenne «ha dimostrato una forza di volontà enorme ed una capacità non comune. La pericolosità del Fedele è, dunque, elevata. Appare, in definitiva, necessario limitare la libertà dei movimenti del Fedele ed ostacolare ogni ipotesi di condizionamento delle indagini».