Omicidio a Vada, Antonino Fedele si è costituito: “Non volevo ucciderlo”

La svolta nelle indagini. L’anziano suocero della vittima, irreperibile dopo l’omicidio di Massimiliano Moneta, si è presentato dai carabinieri alla stazione di Rosignano Solvay

Carabinieri, l'arresto di Antonino Fedele (Foto Novi)

Carabinieri, l'arresto di Antonino Fedele (Foto Novi)

Vada (Livorno), 17 aprile 2023 – Sulle indagini per l’omicidio di Massimiliano Moneta, 57 anni, ucciso a Vada nel pomeriggio dello scorso 11 aprile, c’è la svolta. Antonino Fedele, 81 anni, unico indiziato dell’omicidio e irreperibile dal giorno del delitto, si è costituito nella tarda mattinata di oggi presentandosi alla stazione dei carabinieri di Rosignano Solvay. Trasferito a Livorno, l'uomo è stato interrogato dal procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco e dal pm titolare delle indagini. Al termine delle interrogazioni, è stata notificata all’81enne una misura di custodia cautelare in carcere nella casa circondariale di Livorno. 

L'omicidio di Massimiliano Fedele è avvenuto in un terreno di proprietà dello stesso Fedele e la vittima fu colpita da due colpi sparati da un fucile, “la prima volta all'altezza dell'anca destra e la seconda al torace destro”. Riguardo alle esigenze cautelari, per il giudice l'ottantenne “ha dimostrato una forza di volontà enorme ed una capacità non comune. La pericolosità del Fedele è, dunque, elevata. Appare, in definitiva, necessario limitare la libertà dei movimenti del Fedele ed ostacolare ogni ipotesi di condizionamento delle indagini”.

Carabinieri, arresto Antonino Fedele (Foto Novi)
Carabinieri, arresto Antonino Fedele (Foto Novi)

Secondo quanto appreso, l'anziano avrebbe spiegato agli inquirenti che non voleva uccidere l'ex genero ma che avrebbe voluto colpirlo alle gambe. Avrebbe poi trascorso questi giorni di fuga nella zona, trovando ripari di fortuna. Da quanto ricostruito dagli investigatori l'anziano e l'ex genero si erano dati appuntamento per parlare di vicende legata alla separazione della vittima con la figlia dell'arrestato.

Carabinieri, arresto Antonino Fedele (Foto Novi)
Carabinieri, arresto Antonino Fedele (Foto Novi)

La donna non sapeva nulla di quell'incontro, come spiegato dai suoi legali in una nota nella quale si ricorda che il giorno del delitto si sarebbe dovuta svolgere al tribunale di Livorno un'udienza “relativa a un procedimento penale che vedeva il signor Massimiliano Moneta imputato dei reati di sottrazione di minore e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice relativamente a fatti accaduti tra marzo e ottobre 2020. In tale procedimento Alessandra Fedele era costituita parte civile”.

Omicidio di Vada, i carabinieri sul luogo del delitto
Omicidio di Vada, i carabinieri sul luogo del delitto

Massimiliano Moneta, avevano anche spiegato i legali, "era già stato condannato, in primo grado dal tribunale di Livorno con sentenza resa in data 28/02/2023 alla pena di anni uno e mesi dieci di reclusione imputato dei reati di minacce aggravate, molestie e tentata diffusione di immagini o video sessualmente espliciti commessi in danno della signora Alessandra Fedele”.