Cecina (Livorno), 21 febbraio 2020 - Due pescatori di frodo intenti a pescare novellame di anguille, le cosiddette cèe, in uno dei fossi della rete di bonifica a Molino a Fuoco, sul litorale tra Cecina e Vada, sono stati individuati e multati per 2.200 euro per bracconaggio ittico dai militari della guardia costiera che sono intervenuti con i carabinieri Forestali.
Oltre alla sanzione ai due pescatori è stata sequestrata l'attrezzatura, una 'ripaiolà (un attrezzo da pesca dotato di rete a maglie fittissime), mentre il novellame appena pescato ed ancora vivo, che sul mercato nero può arrivare a 200 euro al chilo, è stato reimmesso in acqua. Si tratta di una pesca particolarmente distruttiva, spiegano dalla capitaneria, ed ovviamente vietata, proprio perché va a colpire gli esemplari appena nati, minando cosi la conservazione della risorsa ittica.