Piombino, il governo toglie i dubbi: "Sarà un polo nazionale dell’acciaio"

Il ministro Urso in visita alla struttura: "Abbiamo sottoscritto accordi importanti. Insieme ce la faremo"

Piombino, il governo toglie i dubbi: "Sarà un polo nazionale dell’acciaio"

Piombino, il governo toglie i dubbi: "Sarà un polo nazionale dell’acciaio"

PIOMBINO (Livorno)

"Piombino sarà uno dei quattro poli del piano nazionale per la siderurgia che presenteremo a giugno, gli altri saranno Terni, Taranto e le Acciaierie del Nord, abbiamo bisogno di rilanciare questi centri di produzione perché tutta l’industria italiana ha bisogno di acciaio e ne ha bisogno anche il settore costruzioni". Il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ieri pomeriggio a Piombino in visita alle Acciaierie, traccia le linee che il Governo intende seguire nei prossimi mesi e guarda anche al futuro quando "da Piombino potranno partire le rotaie e i materiali per la ricostruzione dell’Ucraina, sarà una grande operazione e un mercato in grande sviluppo".

Non è facile oggi, tra gli impianti smantellati della vecchia area a caldo, dove fino a dieci anni fa sbuffava la cokeria e i carri siluro portavano tonnellate di ghisa liquida ai convertitori per la trasformazione in acciaio, non è facile dicevamo, intravedere il futuro fatto di linee di produzione green, nuovo lavoro in Italia e pace e ricostruzione in Ucraina.

"E’ un compito duro – riconosce Urso – ma possiamo farlo, perché abbiamo le capacità tecniche, il sostegno dell’Europa e l’impegno morale per farlo, se collaboriamo tutti insieme dal Governo, alla Regione al Comune, ai sindacati, ce la faremo".

"Piombino – prosegue Urso incontrando lavoratori e sindacati dopo la visita alla linea di produzione delle rotaie – può farcela perché abbiamo sottoscritto due accordi importanti con Metinvest Danieli per la realizzazione di una nuova acciaieria green con forno elettrico di ultima generazione e con Jsw per la riqualificazione dei treni di laminazione rotaie. Ci sono le aree industriali e c’è un porto che permette di movimentare materie prime e prodotti nel modo migliore. E c’è una cultura siderurgica".

La nuova acciaieria, se tutto andrà bene a livello di permessi e costruzione impianti, potrà iniziare a lavorare dal 2027, la cassa integrazione per 1400 operai scade tra un anno. Come si arriverà al 2027? "Noi crediamo che il processo di rilancio delle industrie vada accompagnato – afferma Urso – con politiche del lavoro adeguate. Non vogliamo lasciare nessuno da solo, ma vediamo la cassa integrazione come un momento di formazione professionale. Ci sono fondi del Pnrr per l’industria 5.0 pari a 13 miliardi di euro. Noi destineremo il 10% di questi fondi, in accordo con l’Europa, alla formazione". E di tutto questo poi si parla anche nel tavolo tecnico di aggiornamento sull’accordo di programma che si tiene all’Autorità Portuale. Perché oltre ai sindacati Fim, Fiom e Uilm ci sono anche i dirifenti di Metinvest-Danieli, il vicepresidente di Jsw Marco Carrai, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e il presidente della Port Authority Luciano Guerrieri.

Un’occasione per fare il punto su Piombino e su tante partite aperte. Giani da parte sua sottolinea che la Regione ha sempre agevolato il rilancio economico della città e delle industrie con un approccio costruttivo. "Oggi abbiamo l’occasione per scrivere una pagina nuova della storia di Piombino e ognuno deve fare la propria parte – spiega Giani – senza bandierine politiche, perché se c’è una ripresa dell’industria siderurgica con impianti rispettosi dell’ambiente, è un bene per tutti".