Pomodoro Petti, è allarme. I sindacati: "Duecento posti a rischio"

La situazione della fabbrica di Venturina Terme al vaglio della Uila Toscana. Capponi: "La demolizione forzata di alcune opere pone problemi funzionali"

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Venturima Terme (Livorno), 10 maggio 2023 – Petti, preoccupazione per il futuro dei 200 lavoratori: "Rischiano di non avere garantita la propria occupazione", sostiene Federico Capponi, segretario organizzativo Uila Toscana. E oggi intanto si tiene un nuovo incontro fra Comune, sindacati e azienda.

"C’è grande preoccupazione in merito ai recenti sviluppi che riguardano lo stabilimento Petti di Venturina - evidenzia Capponi - Circa 200 lavoratori tra fissi e stagionali, oltre l’indotto, che si preparano a lavorare il pomodoro per questa estate rischiano infatti di non avere garantita la propria occupazione e di veder ridimensionate le proprie aspettative di impiego. I recentissimi provvedimenti sanzionatori emessi dal Comune di Campiglia Marittima, che obbligano alla demolizione di opere funzionali al processo produttivo, stanno mettendo a serio rischio non solo la programmazione della prossima campagna del pomodoro ma anche la sussistenza stessa dell’azienda e conseguentemente anche delle oltre 200 persone a essa legate", evidenzia ancora il segretario della Uila.

L’azienda, ricorda in una nota, "è recentemente riuscita a fronteggiare un’importante crisi strutturale sanando alcune questioni legate agli aspetti ambientali, mantenendo inalterati i livelli occupazionali e le retribuzioni senza il ricorso a strumenti di sostegno e riconsolidandosi sul mercato di riferimento. Come organizzazioni sindacali abbiamo ottenuto nel mese di febbraio un tavolo di concertazione con la proprietà Petti ed i vertici del Comune di Campiglia Marittima al fine di condividere un percorso che potesse portare alla sottoscrizione di un ‘accordo di programma’ condiviso da tutte le parti in causa, finalizzato a regolamentare la cronologia degli interventi strutturali presenti e futuri e contemporaneamente a preservare i livelli occupazionali. Alla luce dei recentissimi sviluppi e visto il secondo incontro programmato per il 10 maggio (oggi, ndr), riteniamo ancora più importante arrivare alla sottoscrizione di tale accordo e ci auspichiamo quindi che la Regione Toscana con i propri assessorati di riferimento possa esercitare quel ruolo di facilitatore e di garante indispensabile per superare lo stallo che si è generato e dal quale potrebbe scaturire un vero e proprio terremoto per l’intera filiera del pomodoro toscano".

m. p.