Prende fuoco una barca, terrore in mare a sud della Gorgona: salve nove persone, fra cui tre bambini / Foto e video

Dramma al largo: il “may day”, i soccorsi della guardia costiera e dei vigili del fuoco. La barca era salpata da Marina di Pisa

Livorno, 10 agosto 2023 – Terrore in mare a quattro miglia a sud dell’isola di Gorgona. Uno yacht di circa 16 metri con nove persone a bordo, fra cui tre bambini (si tratta di un imprenditore della provincia di Pisa, Stefano Giannelli, con familiari), ha improvvisamente preso fuoco mentre stava navigando. La barca a motore era salpata dal porto di Marina di Pisa stamani 10 agosto.

Immediato il “may day” lanciato da bordo e subito sono scattate le operazioni di soccorso da parte della guardia costiera e dei vigili del fuoco. Dalla costa si è vista levarsi in alto un’altissima e densa nube di fumo nero.

Lo yacht incenerito
Lo yacht incenerito

Non si conoscono ancora le cause dell'incendio. Le nove persone a bordo si sono messe in salvo da sole sulla zattera di salvataggio e sono state poi recuperate dalla motovedetta della Capitaneria di porto che le ha riaccompagnate al porto turistico di Marina di Pisa. Stanno tutte bene.

In attesa di giungere sul luogo dell'incendio, la Capitaneria ha dirottato sul posto una barca da diporto che era nelle vicinanze, per un primo soccorso.

La cronaca del dramma

L’incendio è scoppiato intorno alle 12,30. La barca a motore di circa 16 metri – un Raffaelli Maestrale ‘52 iscritta a Pesaro – era in navigazione a sette miglia a Sud-Est dell’isola di Gorgona. L’imbarcazione,  come detto, era partita dal porto di Marina di Pisa con nove persone a bordo - compresi tre bambini - tutti toscani, ed era diretta a Capraia per trascorrere la giornata al mare.

Improvvisamente, per cause ancora da chiarire, a bordo dell’imbarcazione si è sviluppato un violento incendio non domabile con i mezzi estinguenti in dotazione.

Resosi conto della gravità della situazione, il conduttore dell’unità ha lanciato via radio il “Mayday” con il proprio vhf, prontamente ricevuto dalla Guardia costiera di Livorno, segnalando la propria posizione.

Lo yacht incenerito
Lo yacht incenerito

La sala operativa della Capitaneria labronica, avendo avuta notizia dell’impossibilità di spegnere l’incendio che si stava velocemente propagando a tutto lo scafo e della presenza dei minori a bordo, ha suggerito agli occupanti di mettere in mare la zattera di salvataggio e mettersi in salvo.

I vigili del fuoco

Contemporaneamente è scattata la macchina dei soccorsi. E’ stata inviata sul posto la motovedetta CP 867 al comando del luogotenente Albieri e, frattanto, attraverso i sistemi di monitoraggio del traffico navale in dotazione alla Guardia costiera, sono state individuate le unità in navigazione nei pressi della zona dell’incidente, per essere dirottate sul punto a prestare la prima assistenza ai diportisti.

E’ stato inoltre chiesto il pronto intervento dei vigili del fuoco di Livorno con la motobarca VVF1174 e un gommone veloce che, sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di Porto, hanno condotto le operazioni antincendio.

Una imbarcazione da diporto, dirottata dalla sala operativa, ha nel frattempo individuato e affiancato la zattera con i naufraghi che, poco dopo, sono stati presi a bordo della motovedetta 867: tutti illesi dall’incendio e fuori pericolo.

Le persone a bordo della barca andata a fuoco mentre vengono riportate a Marina di Pisa dalla guardia costiera
Le persone a bordo della barca andata a fuoco mentre vengono riportate a Marina di Pisa dalla guardia costiera

Terminate le operazioni di trasbordo, la motovedetta ha condotto in sicurezza i naufraghi nel porto di Marina di Pisa dove, giunti a terra, hanno ricevuto accoglienza dal personale dell’ufficio locale marittimo. Tanto spavento, ma per fortuna alcuna conseguenza per i diportisti.

Nonostante i molteplici tentativi di spegnimento dell’incendio, l’imbarcazione a affondata poco dopo le 14,30 su un fondale di circa 135 metri.

Sono in corso le indagini e gli accertamenti di rito da parte della Capitaneria di porto di Livorno per accertare le cause dell’evento, per valutare le eventuali responsabilità e per adottare tutte le misure necessarie ai fini della salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino, per quanto al momento dell’affondamento non sono emerse oggettive tracce di inquinamento.