Protesta dei pescatori e degli autotrasportatori

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Anche i pescherecci della marineria di Livorno, almeno una quindicina di altura per la grande pesca, hanno aderito allo sciopero per protestare contro il caro gasolio. A Livorno i pescatori lamentano costi di gasolio triplicati quasi in un anno e determinano costi insostenibili non solo per il mantenimento stesso della pesca ma soprattutto per il mantenimento di imbarcazioni ed equipaggi.

Ma la protesta non si ferma qui. L’emergenza dei costi del carburante costringe le imprese di trasporto di fronte ad un bivio: ottenere gli aumenti da clienti e committenza oppure fermarsi e tenere i mezzi nei piazzali. Sempre che a livello nazionale non vengano messe in campo misure efficaci ed immediate, per calmierare i costi del carburante che possano costituire un argine efficace a questa emergenza. Per capire cosa chiedere sia alle istituzioni, ovvero in primis al Governo, che alla committenza, Assotir ha organizzato una assembla delle imprese di trasporto aperta anche ai non iscritti, che si svolgerà presso la sala convegni dell’Interporto Vespucci di Guasticce sabato 12 marzo a partire dalle 15,30.

"Le imprese di trasporto – spiega il coordinatore Assotir Toscana Maurizio Bandecchi - non ce la fanno più a dover sopportare costi crescenti su tutte le voci fra le quali il carburante è la maggiore ed è sotto gli occhi di tutti che sta esplodendo con rincari nell’ordine di diversi centesimi ogni giorno. Assotir ha giudicato insufficienti i 79 milioni messi a disposizione dal Governo che prevedono interventi che bene che vada, produrranno effetti ma non nell’immediato".

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