LISA CIARDI
Cronaca

Via la plastica dal mare, grazie ai pescatori di Livorno / VIDEO

L'iniziativa è finanziata con parte dei soldi delle contestate buste in mater-b, in collaborazione con Unicoop Firenze

Due pescherecci, foto d'archivio (Ansa)

Due pescherecci, foto d'archivio (Ansa)

Firenze, 27 febbraio 2018 - Dalle reti dei pescatori una mano concreta per pulire il mare toscano. Parte dal porto di Livorno un’iniziativa sperimentale per provare a togliere sacchetti di plastica e rifiuti di ogni tipo gettati o finiti per caso nel Tirreno, lungo tutta la costa che si estende fino a Grosseto. D’altronde, da sempre, nelle reti viene trovato un po’ di tutto, così come non è una novità l’avvistamento, da parte dei natanti, di oggetti grandi e piccoli trasportati dalle onde.

Fino ad oggi però questo materiale veniva lasciato o rigettato in mare dai pescherecci, non tanto per mancanza di buona volontà ma perché, per legge, non poteva essere caricato a bordo e portato a riva, trattandosi di oggetti classificati fra i “rifiuti speciali”.

Da oggi invece ha preso il via dalla Toscana (prima in Italia a promuovere un’iniziativa del genere) una sperimentazione che permetterà d’invertire questa tendenza nell'Arcipelago.

La firma dell'accordo stamani in Regione Toscana

L’accordo è stato sottoscritto da Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare (concessionaria per la pulizia degli specchi d’acqua del porto livornese), Direzione marittima della Toscana, cooperativa di pescatori Cft e Revet, azienda specializzata in raccolta di rifiuti e riciclo di materiali.

A sostegno del progetto, grazie all’impegno di Unicoop Firenze, andrà una parte (ancora da quantificare in base agli esiti iniziali della sperimentazione) dei soldi che i clienti dei supermercati pagano per le buste in mater-b, quelle finite al centro di furiose polemiche, a inizio anno, per il costo di un centesimo a sacchetto reso obbligatorio dalla legge. Si tratterà di un rimborso spese che permetterà ai pescatori di rientrare dei piccoli costi creati da questo compito aggiuntivo.

«Partiremo subito con la formazione dei pescatori di una decina di grandi pescherecci – ha spiegato l’assessore alla presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli – per un totale di circa 50 persone. Poi, nel corso del mese di marzo, inizieranno le operazioni di raccolta e pulizia. Questa che proponiamo non può essere “la” soluzione a un problema grande e complesso come quello dell’inquinamento del mare, ma un piccolo contributo, che è comunque importante, perché avvia una pratica che potrà essere estesa ad altre zone della Toscana e d’Italia». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha invece voluto ricordare che l’iniziativa è stata sollecitata dalla Fondazione Angelo Vassallo, nata in ricordo del sindaco-pescatore di Pollica, in provincia di Salerno, ambientalista convinto e grande amante del mare, ucciso nel 2010 mentre tornava a casa sulla sua auto.

Il progetto avrà infine anche un valore scientifico: il materiale raccolto sarà prima analizzato e poi avviato a riciclo e smaltimento. Si potranno così mettere insieme dati utili sullo stato di salute del tratto di mare compreso fra Livorno e Grosseto. Secondo i dati diffusi oggi dalla Regione Toscana, si stima che nel Mediterraneo si trovino circa 250 miliardi di frammenti di plastica. Nel Tirreno si calcola che il 95% dei rifiuti galleggianti avvistati oltre i 25 centimetri sia costituito da oggetti di plastica e che il 41% di questa percentuale sia composto da buste, intere o frammentate.