Si allarga la rete contro la violenza. Donne protette, si parte da scuola

Camici: "Puntiamo sull’educazione degli studenti". Ippogrifo: "Difficile trovare casa e lavoro per le vittime"

La firma del protocollo d’intesa

La firma del protocollo d’intesa

Livorno, 23 marzo 2024 - "Prevenire e contrastare la violenza di genere". Questo è l’obiettivo del Protocollo di’intesa firmato ieri mattina i Comune da più enti e istituzioni, forze dell’ordine incluse, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, con il coinvolgimento in prima persona della vicesindaco Libera Camici. Sul Protocollo d’intesa per la realizzazione di strategie condivise di prevenzione, contrasto e presa in carico del fenomeno della violenza di genere, hanno messo la loro firma: Comune di Livorno, Prefettura, Provincia, Tribunale, Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comando della Polizia Municipale, Consigliera di Parità, Azienda USL Toscana Nord Ovest, Università degli Studi di Firenze, ARTI Servizi per il lavoro, Banca d’Italia e dalle Associazioni Ippogrifo, Lui, Psicosfera e Randi.

"Oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto un importante passo in avanti per il contrasto alla violenza di genere, ma soprattutto è stato confermato l’ottimo lavoro svolto a Livorno fino ad oggi. E soprattutto viene rinnovato l’impegno a fare sempre di più su questo fronte con strategie condivise per prevenzione, prendere in carico i casi e contrasto a questo fenomeno". Sempre la Camici ha sottolineato: "Un altro aspetto sul quale ci siamo concentrati riguarda la prevenzione con interventi educativi nelle scuole per poter raggiungere quel cambiamento culturale di cui parliamo tanto".

Il sindaco Luca Salvetti ha richiamato alla memoria "la mobilitazione a Livorno il 25 novembre dell’anno scorso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dei cittadini dopo il caso di Giulia Cecchettin che ha scosso tutto il Paese" la studentessa di 22 anni massacrata dall’ex fidanzato Filippo Turetta a Vigonovo l’11 novembre 2023.

Maria Giovanna Ulivieri presidente della Associazione Ippogrifo ha commentato: "Il grande valore di questo Protocollo sta nel fatto che ci metteremo tutti allo stesso tavolo per vedere cosa possono fare le forzi presenti e quale percorso definire affinché la donna vittima di violenza, possa uscire dalla spirale della violenza stessa". Ha anche sottolineato: "Sappiamo però che tutto questo non è facile. Lo abbiamo detto anche quando il rischio di morte per la donna viene superato e viene inserita in una struttura protetta a indirizzo segreto, gettando le basi così per il suo nuovo progetto di vita futura. Anche a questo punto si manifestano le difficoltà per reperire alloggi e opportunità di lavoro. Si tratta di un percorso accidentato e lungo. Tuttavia con il passare degli anni alcune donne ce la fanno. Non sempre va tutto bene certo, tuttavia guardiamo con grande speranza al futuro".