Tar: stop al caso rigassificatore. Comune bocciato e Giani esulta

Spese legali: 90mila euro. Il governatore: "Tutto sicuro". Per Ferrari "scelta punitiva"

PIOMBINO (Livorno)

"Rigassificatore, il Tar ha respinto il ricorso del Comune di Piombino condannando lo stesso al pagamento di 90mila euro di spese processuali. La correttezza della procedura emerge in tutta la sua luce con trasparenza". Così sui social Eugenio Giani (nella foto), presidente della Toscana e commissario per il rigassificatore, dopo che il Tar del Lazio ha emesso la sentenza sul ricorso avanzato dal Comune di Piombino contro la decisione di installare il rigassificatore nel porto della città.

Grande soddisfazione per il governatore che sottolinea di aver operato "in totale sicurezza dei cittadini e del territorio nell’ambito di un’operazione fondamentale a vantaggio di tutto il Paese". E snocciola gli ultimi dati Snam: "Un miliardo e mezzo di metri cubi di gas immesso in rete pari al 7 per cento del fabbisogno nazionale". E anche sullo spostamento dopo la permanenza della nave per tre anni sottolinea: "Sono stato io a volerlo e a metterlo nero su bianco nell’intesa".

"È una sentenza punitiva - dice il sindaco Francesco Ferrari - nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la città. La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata: il ricorso è stato considerato ammissibile in ogni sua parte e una sentenza simile non ha precedenti. Come non ha precedenti l’analoga condanna al pagamento delle spese anche a carico di Usb, Wwf e Greenpeace che avevano affiancato il nostro ricorso. Evidentemente, il Tar ha voluto fare del Comune di Piombino un esempio per tutti gli enti che si troveranno in una circostanza simile e chiarire che, per quanto le motivazioni di opposizione a una certa scelta siano fondate, le esigenze dei cittadini non sono una priorità. Abbiamo combattuto una battaglia doverosa, raggiungendo risultati importanti in termini di garanzie sulla sicurezza e sull’impatto ambientale".

Sulla stessa linea di Ferrari anche il compagno di partito (FdI) e consigliere regionale Diego Petrucci: "Appare evidente che tale decisione rischi di apparire come una precisa scelta punitiva nei confronti del ricorrente chicchessia, e di essere finalizzata a disincentivare dalla possibilità di ricorrere alla giustizia amministrativa".

Diversa la posizione del Pd. "Il primo cittadino di Piombino ha perso tempo e sperperato soldi dei cittadini per una causa controproducente" così Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio ed Emiliano Fossi, deputato e segretario Pd della Toscana.

"Il catastrofismo del sindaco di Piombino – dice Nicola Danti coordinatore toscano di Italia Viva – ha prodotto un danno solo alle casse del suo Comune. Il rigassificatore alla fine è servito alla politica energetica nazionale e non ha creato problemi".