Treni regionali, che disastro. La prova sul campo: “Sempre più ritardi"

Il capogruppo Pd Ceccarelli chiede il rispetto del contratto. Il segretario Fossi: "Porteremo un atto in parlamento"

Disagi alla stazione Santa Maria Novella di Firenze (Foto New Press Photo)

Disagi alla stazione Santa Maria Novella di Firenze (Foto New Press Photo)

Firenze, 13 marzo 2024 – ”La situazione non è più accettabile, basta con i disagi sui treni regionali. Sia attivato un tavolo nazionale". La polemica viene fuori dal gruppo Pd in Consiglio regionale che chiede di garantire ai pendolari l’affidabilità del servizio ai livelli previsti dal contratto, maggiore impegno e investimenti di Trenitalia e Rfi, l’impegno del governo, azionista unico di Fs, per sostenere il trasporto regionale. E lo fa con una prova sul campo.

Molti esponenti Dem hanno scelto, da diversi luoghi, di arrivare a Firenze in treno, per poi fare il punto della situazione. E le risposte non sono state buone. Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli protesta: "Diversi di noi prendono regolarmente il treno per arrivare a Firenze e conoscono bene le problematiche delle diverse linee – afferma – Ieri abbiamo voluto accendere ulteriormente i riflettori su una situazione che non è più accettabile, perché al grande impegno profuso dalla Regione non corrisponde da parte dei gestori Trenitalia e Rfi un livello adeguato di servizio. Non chiediamo la luna ma almeno di tornare ad una affidabilità del servizio paragonabile a quella che era stata raggiunta prima del Covid. Nel frattempo è proseguito il processo di rinnovamento del materiale rotabile così come fissato nel contratto tra Regione e Trenitalia, che consentirà di giungere al suo completo rinnovamento: il contratto prevede investimenti per 912 milioni, necessari per acquistare 100 nuovi treni".

Nel dettaglio Ceccarelli spiega che nel 2018, nelle 14 linee ferroviarie toscane, il trend fu positivo tanto che l’indice di affidabilità era pari al 96,4%. Poi però qualcosa è cambiato. "L’affidabilità di molte linee regionali è scesa e in qualche caso addirittura crollata, come dimostra il dato relativo ai bonus pagati nello scorso mese di dicembre, quando in un solo mese è maturato il diritto al bonus su ben 8 delle 14 linee toscane – attacca Ceccarelli – Basti dire che sulla linea Firenze-Arezzo-Chiusi, la più utilizzata dai pendolari toscani insieme alla linea Firenze-Livorno, nel gennaio del 2018 il livello di affidabilità del servizio era pari al 99,3%, mentre nello scorso dicembre è stato pari al 96,5%". E allora che si fa? "Porteremo avanti iniziative nei territori e la presentazione di un atto in Parlamento", promette il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi. La polemica con il governo è immediata: "Non sfugge che in questi mesi il governo di Giorgia Meloni – attacca Fossi – non abbia guardato alla Toscana in tono amichevole o comunque nel modo in cui dovrebbe guardare una qualsiasi Regione".

La prova sul campo non è stata un successo anche per i Dem Lucia De Robertis e Francesco Gazzetti: "Serve investire sul trasporto ferroviario", sottolineano entrambi. "Vogliamo dar forza alle iniziative dell’assessore regionale Baccelli che sta chiedendo il rispetto del contratto, perché questo è un diritto nei confronti di una Regione che ha firmato un contratto per avere investimenti che superano il miliardo", è la forte presa di posizione del Pd sul tema.